Poesie per la mamma: 70 pensieri da dedicare alla donna migliore al mondo

Poesia per la mamma, le parole dei grandi autori
Il poeta Maurice Maeterlinck diceva che “tutte le mamme sono ricche quando amano i loro figli. Non ci sono madri povere, né brutte, né vecchie. L’amore di una mamma è sempre la più bella delle gioie.” E lo stesso principio vale per i bambini. Tutti sono ricchi finché crescono nell’amore di una famiglia serena che li coccola e li protegge. E gli stessi sapranno ricompensarli durante la loro vita per tutto l’amore ricevuto, magari con una bella dedica alla mamma in rima.
Poesie sulla mamma per bambini, semplici e dolci
Imparare a recitare poesie o, ancor di più tentare di scriverne una di proprio pugno è un esercizio di grande creatività che stimola una crescita positiva dei bambini. Che si tratti di Natale o Pasqua, della Festa della Mamma o quella dei nonni, scrivere e imparare un testo sarà sempre un esercizio positivo. In questo caso, potreste scegliere una delle nostre poesie sulla mamma da utilizzare per qualche lavoretto con i bambini o come compito per casa. Poesie dolci per lei, che non viene mai celebrata abbastanza spesso. Perché non basta un solo giorno all’anno, la mamma è troppo speciale!
Gianni Rodari – Mi ha fatto la mia mamma
Persone male informate
O più bugiarde del diavolo
Dicono che tu sei nato
Sotto a una foglia di cavolo!
Altri maligni invece
Sostengono senza vergogna
Che sei venuto al mondo
A bordo di una cicogna!
Se mamma ti ha comperato
Come taluni pretendono
Dimmi: dov’è il negozio
Dove i bambini si vendono?
Tali notizie sono
Prive di fondamento:
Ti ha fatto la tua mamma
E devi essere contento!
La mamma ha
La mamma ha il mio nome disegnato nel suo cuore
La mamma ha il volume dei suoi pensieri abbassato
per ascoltare i miei richiami
La mamma ha il sorriso riposto in una scatola
scoperchiata ad ogni buongiorno o buonanotte
La mamma ha le mani chiuse in mille gesti quotidiani
e le schiude nelle mie
La mamma ha il volto chino su di me
e mi dice sempre tutto anche senza parlare
La mamma ha le spalle larghe
per farmi volare in alto con i miei sogni
La mamma ha gli occhi pieni di luce
che si accendono al mio passaggio
La mamma ha la capacità di starmi vicino
senza starmi vicino
La mamma ha… Me. Sempre.
W la mamma
Viva la mamma quando al mattino
mi sveglia sempre con un bacino
viva la mamma quando la sera
rende chiara la notte nera.
I brutti sogni sono scacciati
dai suoi abbracci tanto amati.
Viva la mia cara dolce mammina
e per la festa che s’avvicina
il mio regalo è il ritornello
“Viva la mamma che fa il mondo bello”.
Graziella Ajmone – Mamma ascolta
Son un ometto piccino
e non conosco le belle
meravigliose parole
che scrivon sui libri i poeti.
Esse però batton l’ali
qui nel mio piccolo cuore
come uccellini irrequieti.
Io non so dirle, ma forse
tu puoi sentirle se stretto
sopra il tuo cuore m’abbracci;
tu puoi sentire, tu sola,
questo poema d’affetto
che palpita e palpita qui.
Eccolo, ascolta, così.
Loredana Bertone – Oh mamma!
Oh mamma!
Ho avuto un’idea geniale,
per la tua festa
ho preparato una serenata,
la suona il mio cuore,
la vuoi sentire?
Batte forte le sue note,
poggia al mio petto
il tuo orecchio,
quel che senti,
altro non è
che il mio immenso
amore per te.
Ninna nanne tiritere e filastrocche – Le mamme
Il grillo che vuol bene al suo grillino
lo fa saltare con lena e con coraggio;
il topo che vuol bene al topolino
gli insegna presto a rodere il formaggio.
La mucca che vuol bene alla vitella
le dà il buon latte e se la tiene accanto;
la pecora quantd’ha la pecorella
pel bene che le vuole fa altrettanto.
Il passero vuol bene al passerotto
e gli porta nel nido il suo becchime;
l’aquila pensa sempre all’aquilotto
quando lo lancia su nell’alte cime.
La cerva è in ansia per la sua cerbiatta
e l’insegna a fuggire il cacciatore;
la lepre col leprotto si rimpiatta
e con lui vive piena di timore.
La lucciola quand’ha la luccioletta
pelo gran gioir si fa fosforescente;
e la lumaca fa alla lumachetta
la casertani adatta e conveniente.
O mio dolce tesoro, ecco perché
la tua mamma ti vuole tanto bene
e il sangue di tutte le sue vene
lieta darebbe, piccolo, per te.
Luigi Santucci – Ti voglio bene
Ti voglio bene, mamma… come il mare!
Non basta: come il cielo! No, più ancora.
Mamma, ci penso già quasi da un’ora,
eppur quel nome non lo so trovare.
So che quando torno dalla scuola
i gradini li faccio a rompicollo,
per l’impazienza di saltarti al collo,
e il cuoricino, puf, mi balza in gola.
Ti voglio bene quando sei vicina
e quando non ci sei: quando mi abbracci.
Ti voglio bene anche se mi fai gli occhiacci.
Ti voglio bene sempre, sai, mammina?
A. Staltari – Mamma, mammina
Filastrocca della mamma
nel tuo cuor brilla una fiamma
grande come il sole in cielo
e l’amor di un bimbo sincero.
Mamma mammina
sei dolce
sei carina
quando abbracci il tuo piccino
e lo culli pian pianino
quando ascolti con pazienza
e di sorrisi non resti mai senza.
Mamma mammina con la pace e l’allegria sei la gioia più grande che ci sia!
Giro, giro tondo, auguri a tutte le mamme del mondo.
Francesco Pastonchi – Che cos’è una mamma
Una mamma è come un albero
grande
che tutti i suoi frutti ti dà;
per quanti gliene domandi
sempre uno ne troverà.
Ti dà il frutto, il fiore, la foglia;
per te tutto si spoglia;
anche i rami si taglierà.
Una mamma è come un albero
grande.
Una mamma è come il mare,
non c’è tesoro che non nasconda
continuamente l’onda
ti culla
e ti viene a baciare.
Una mamma è come il mare.

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Poesie per la mamma in rima, allegre e divertenti da dedicare
Se il timore è che una poesia per mamma possa essere considerata troppo seriosa per l’occasione, si potrebbe optare per una poesia sulla mamma in rima, un’originale filastrocca adatta sia agli adulti che ai più piccini. Un modo alternativo non solo per fare gli auguri alle mamme nel giorno della loro festa o del loro compleanno, ma anche un’occasione per ringraziarle in un normale giorno dell’anno. Nessuna gesto potrà certamente eguagliare quello che loro fanno per noi, ma le poesie più belle che abbiamo raccolto per te le faranno arrivare tutto il nostro amore.
Edmondo De Amicis – A mia madre
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni
e più la guardo e più mi sembra bella.
Non ha un detto, un sorriso, un guardo, un atto
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore,
farei tutta la vita il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio priego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino
per coronar di gloria il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!
Teresa Romei Correggi – Alla mamma
Non c’è parola al mondo che più bella
sia del tuo nome, mamma. Sei la stella
che mi dà luce ed allegrezza al cuore,
sei un angelo, mamma, del Signore.
Un angelo che sempre sa donare
le più sante dolcezze, le più care:
gioia, pace, speranza, fede e amore
e conforto nei giorni del dolore.
Sempre lavori, vegli, e mai ti stanchi
e, quando i tuoi capelli sono bianchi,
ancor di giovinezza tu sorridi
se i tuoi figlioli sono buoni e fidi.
O mamma, che il Signor ti benedica
d’ogni tua pena, d’ogni tua fatica;
e ti serbi tant’anni la regina
della nostra casetta, o mia mammina.
Robert Louis Stevenson – A mia madre
Anche tu, mamma, leggi i miei versi
perché quei giorni non vadano persi.
Così forse potrai ancora udire
i piccoli passi andare e venire.
Roberto Fontana – Alla mamma
Con due sillabe soltanto
posso avere
il mondo in mano
quando è sera e mi racconti
una fiaba sul divano.
E se il mattino con un bacio
mi risvegli dalla nanna,
tutto è più dolce
con te, mamma.

Dina Mc Arthur Rebucci – Augurio alla mamma
Quando ti levi splenda il sole
cantino gli uccellini.
Quando sfaccendi in ogni stanza
ci sia un lume di speranza.
Se accarezzi i tuoi bambini
siano un mazzetto di fresche viole;
se rammendi, se dipani
benedette le tue mani.
Se riposi a tarda sera
nel giardino della preghiera
ti sia lampada una stella,
la più chiara, la più bella.
E la notte, quando chiudi
gli occhi e al sonno ti abbandoni,
venga l’angelo a piedi nudi,
e di sogni t’incoroni.
Dina Mc Arthur Rebucci – Alla mamma
Quale mai cosa bella
Posso offrirti, mammina?
Vorrei darti una stella:
anche la più piccina.
Mamma, tu mi hai donato
il segno della Croce:
il primo fiato,
la prima voce,
la prima gioia degli occhi,
la prima gioia d’amore,
la vestina, i balocchi.
Jolanda Colombini Monti – Alla mamma
Per la tua festa d’oggi, mia mammina,
chiesi al mio cuoricin di dirmi se
mi suggeriva qualche parolina
un po’ speciale, adatta al giorno e a te…
Ma il cuoricino, di dentro, mi rispose
con battiti leggeri e piccolini:
“Son sempre tutte belle quelle cose
che alla lor mamma dicono i bambini…
Quello che conta, credimi, è soltanto
l’essere buoni, cari ed obbedienti…”.
Ti voglio bene, mamma, tanto tanto!
E questo è tutto… dir non so altrimenti.
Alla mamma
Ti vedo sfaccendare
tutto il giorno, mammina,
per tenere pulita
la nostra casettina.
Sempre rammendi e cuci
e scopi e lustri e lavi…
E come sei contenta,
se i tuoi bimbi sono bravi.
Sei un tesoro, mamma,
per la nostra casetta.
Ti voglio tanto bene,
mammina benedetta.
Gina Vaj Pedotti – Voci
Quante voci, nel mondo grande!
La voce del vento tra le fronde,
il fischio del treno,
lo sciacquio delle onde.
Il rombo del tuono lontano,
il ti-tac del cuore vicino,
la cascata col suo fragore
e il ronzio d’un motore.
… E la dolce ninna nanna
cantata al più piccino
da una voce soave di mamma.
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Poesie sulla mamma brevi ma cariche di significato
L’importante non è la quantità, ma la sostanza. Spesso e volentieri, un pensiero breve e conciso tocca le corde giuste e arriva meglio al cuore delle persone, magari a quello di una madre. In questa sezione, in particolare, abbiamo raccolto le poesie per la mamma brevi, perfette da ricopiare a penna su post-it colorati da lasciare in giro per casa perché la mamma li trovi. Un modo come un altro per dirle: “grazie mamma per tutto quello che fai per me”.
Victor Hugo – La madre
La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo
fra le sue ginocchia, la nostra anima
nel suo cuore: ci dà il suo latte quando
siamo piccini, il suo pane quando
siamo grandi e la sua vita sempre.
Renzo Pezzani – Mamma
La casa senza mamma
è un fuoco senza fiamma,
un prato senza viole,
un cielo senza sole.
Dove la mamma c’è
il bimbo è un piccol re,
la bimba reginella,
la casa è tanto bella.
Giovanni Pascoli – Mia madre
Don… don e mi dicono Dormi!
Mi cantano Dormi! Sussurrano
Dormi! Bisbigliano Dormi!
Là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era…
sentivo mia madre… poi nulla
sul far della sera.
Angiolo Silvio Novaro – La tua mamma
La tua mamma vien ridendo,
vien ridendo alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?
Il suo vivo e rosso cuore,
e lo colloca ai tuoi piedi
con in mezzo, ritto, un fiore:
ma tu dormi e non lo vedi.
Ada Negri – La mamma
La mamma non è più giovane
e ha già molti capelli
grigi: ma la sua voce è squillante
di ragazzetta e tutto in lei è chiaro
ed energico: il passo, il movimento,
lo sguardo, la parola.
D.A. Rebucci – Fiori per la mamma
Io raccolgo roselline,
tu ranuncoli dorati
tu narcisi e pratoline
sulle rive e in mezzo ai prati.
Oh mammina, tanti fiori
raccogliamo, sai perché?
Per l’aroma? Pei colori?
Per donarli tutti a te.
Raffaele Pisani – Mammà
Si ’a vita toia, ’a vita,
t’avess’addimannata,
no una, ciento vote
Tu me l’avisse data.
tutto m’he’ dedicato:
penziere e sentimente,
mentr’io, mammà, i’ a tte
che t’aggio dato? niente!
Rainer Maria Rilke – Le Mani della Madre
Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.
Lina Schwarz – La mamma canta
Ai suoi bimbi perché siano buoni
la mamma canta le vecchie canzoni,
le sue vecchie canzoni di fanciulla,
che già cantò la nonna alla sua culla.
E i bimbi attenti, spalancando gli occhi,
stanno a sentire e scordano i balocchi;
e mai non son stanchi d’ascoltare
la dolce voce e le canzoni care.
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Poesie della festa della mamma da dedicarle per l’occasione
Questo è il giorno dell’anno in cui il web – e i social, soprattutto – vengono intasati di foto con le mamme allegate ad aforismi a loro dedicati. Una sola domenica, la seconda di maggio, in cui ci ricordiamo di quanto siamo fortunati e quanto importante sia ringraziarle sempre prima che sia troppo tardi una volta che saremo vecchi. Allora rispolveriamo l’ultimo selfie scattato insieme, rubiamo da qualche contatto una frase sulla mamma che ci piaceva e via di “pubblica post”. Se siete qui, però, significa che state cercando qualcosa di più particolare e magari una bella poesia d’amore per la mamma è quello che fa per voi.
Mamma per la tua festa
Mamma per la tua festa
Avevo preparato un fiore di cartapesta
Gambo verde, petali rosa
Vedessi mamma che bella rosa.
Ma per la strada il fiore è caduto
O forse sull’autobus l’ho perduto
Che pasticcio mammina mia
Avevo imparato la poesia
La poesia non la so più
Ora che faccio dimmelo tu?
Posso offrirti un altro fiore
Quello che nasce dal mio cuore
Posso dirti un’altra poesia
Ti voglio bene mammina mia!
Laurent Schwarz – Ti voglio tanto bene
Ho pregato un poeta
di farmi una poesia
con molti auguri per te,
mammina mia;
ma il poeta ha risposto
che il verso non gli viene;
così ti dico solo:
ti voglio bene!
Roberto Piumini – La mamma
Due braccia che m’abbracciano,
due labbra che mi baciano,
due occhi che mi guardano,
e mani che accarezzano
e sento un buon odore
e sento un bel sapore:
la mamma e’ questo per me
e molto altro ancora:
la mamma e’ una dolcissima signora.
Attilio Bertolucci – Alla madre
Se tu torni fra noi
è un caldo e grigio
giorno di marzo, è l’ora del riposo
per noi rimasti nella casa, in pace.
Così lungamente
abbiamo aspettato nel silenzio
delle stanze assopite, ora i bambini
sono andati per viole.
Oh, poterli cercare con te
fra le gaggìe nude nel sole.

Pier Paolo Pasolini – Supplica a mia madre
E’ difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
Marino Moretti – La parola più bella
Mamma. Nessuna parola è più bella.
La prima che si impara,
la prima che si capisce e che s’ama.
La prima di una lunga serie di parole
con cui s’è risposto alle infinite,
alle amorose, timorose domande
della maternità.
E anche se diventassimo vecchi,
come chiameremmo la mamma
più vecchia di noi?
Mamma.
Non c’è un altro nome.
Alda Merini – Tra le tue braccia
C’è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai
ch’io possa rinunciar a chi
d’amor mi sa far volar.
Poesia per la mamma
Mamma è il giorno della tua festa
Ti vorrei mettere una corona in testa
Regina vorrei farti
Brillanti ed oro vorrei donarti
Ma non ho questo fiore
Accettalo
E’ il dono del mio cuore!
Corrado Govoni – Le mani della mamma
Quando perdemmo tutto,
ci restarono ancora le tue mani
come una grande ricchezza.
Come due foglie verdi di sole
nascondevano sempre qualche cosa:
un uccellino d’oro, un fiore, un frutto.
Se le posavi,
eran bianche colombe avute in dono;
se per casa le alzavi,
tu ci accendevi sempre un caldo lume;
se le cambiavi di posto
per noi muovevi sempre un angelo nascosto;
se sedevi in disparte solitaria,
raccolta come una Madonna bambina,
le intrecciavi sul seno a coroncina.

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Poesie per il compleanno della mamma, per farle gli auguri in modo originale
E se il giorno della Festa della Mamma è un occasione per celebrare tutte le mamme del mondo, esiste un giorno che è dedicato solo alla tua mamma, il suo compleanno. Siamo onesti! Ogni tanto le nostre mamme scendono nella nostra scala di priorità perché il tempo corre e noi lo rincorriamo, sapendo che loro la sera saranno ancora lì ad attenderci, perché si sa: la mamma è sempre la mamma. Proprio per questo motivo, un pensiero tenero per il compleanno è cosa buona e giusta. Una bella poesia alla mamma come biglietto d’auguri per il compleanno può essere un’idea vincente, da abbinare magari al regalo che sappiamo la riempirà di felicità.
Jolanda Restano – Cosa dono alla mia mamma?
Cosa dono alla mia mamma?
Una torta con la panna?
Un bel mazzolin di fiori
dai magnifici colori?
Una scatola di caramelle
o un vassoio di frittelle?
No! Le donerò il mio cuore
e un abbraccio di vero amore!
Enzo Ottaviani – Auguri mamma
Se io fossi, mamma, un uccellino
che vola nel cielo profondo
vorrei offrirti il mio canto
più dolce, soave, giocondo.
Se io fossi, mamma, una stella
che brilla nel bruno firmamento
donerei a te la luce più bella
con amore e baci a cento a cento.
Ma essendo solo un bambino
e non avendo che il cuore,
ti voglio stare vicino
per dirti tutto il mio amore.
R. Knight – Rallenta mamma
Rallenta mamma, non c’è bisogno di correre;
rallenta mamma, qual è il problema?
Rallenta mamma, concediti una tazza di caffè;
rallenta mamma, vieni e stai un po’ con me.
Rallenta, mamma, mettiamoci gli stivali
e andiamo a fare una passeggiata…
Raccogliamo le foglie, sorridiamo, ridiamo, parliamo.
Rallenta mamma, sembri così stanca,
vieni, accoccoliamoci sotto le coperte,
riposa insieme a me.
Rallenta mamma, quei piatti sporchi possono aspettare;
rallenta mamma, dai divertiamoci, facciamo una torta!
Rallenta mamma, lo so che lavori tanto
ma a volte, mamma,
è bello quando semplicemente ti fermi per un po’.
Siediti con noi un minuto,
ascolta com’è andata la nostra giornata,
trascorri con noi qualche momento in allegria,
perché la nostra infanzia non rallenterà!
Attilio Bertolucci – Alla madre
Se tu torni fra noi
è un caldo e grigio
giorno di marzo, è l’ora del riposo
per noi rimasti nella casa, in pace.
Così lungamente
abbiamo aspettato nel silenzio
delle stanze assopite, ora i bambini
sono andati per viole.
Oh, poterli cercare con te
fra le gaggìe nude nel sole.

Khalil Gibran – Madre
La parola più bella sulle labbra del genere umano è madre
e la più bella invocazione è “madre mia”.
E’ la fonte dell’amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre
la stella sole è madre della terra
e le dà il suo nutrimento di calore;
non lascia mai l’universo nella sera
finch* non abbia coricato la terra
al suono del mare e al canto melodioso
degli uccelli e delle acque correnti.
E questa terra è madre degli alberi e dei fiori.
Li produce, li alleva e li svezza.
Alberi e fiori diventano
madri tenere dei loro grandi frutti e semi.
La parola “madre” è nascosta nel cuore
e sale sulle labbra
nei momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore della rosa
e si mescola
all’aria chiara e all’aria nuvolosa.
Edmondo De Amicis – La madre
Vi è un nome soave in tutte le
lingue, venerato fra tutte le genti.
Il primo che suona sul labbro
del bambino con lo svegliarsi
della coscienza. L’ultimo che mormora
il giovinetto in faccia alla morte;
un nome che l’uomo maturo e il vecchio
invocano ancora, con tenerezza
di fanciulli, nelle ore solenni della vita,
anche molti anni dopo che non è più
sulla terra chi lo portava; un nome
che pare abbia in sè una virtù misteriosa
di ricondurre al bene. Di consolare e
di proteggere. Un nome con cui si dice
quanto c’è di più dolce. Di più forte.
Di più sacro all’anima umana.
La madre.
Edward Estlin Cummings – Il tuo cuore lo porto con me
Il tuo cuore lo porto con me. Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l’anima spera,
e la mente nasconde.,
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.
Marzia Cabano – Mamma, inesauribile mamma
La sento giù in cucina
molto presto la mattina,
fa danzare i cucchiaini
per il latte dei piccini,
dopo stende il suo bucato
poiché si è rasserenato,
mette quindi anche su il pranzo
con carote lesse e manzo
poi al lavoro se ne va
ma alla casa pensa già!
Io ho una mamma che non stacca,
di riposo non sa un’acca!
Serena Riffaldi – Sapore di mamma
Note armoniose sul pentagramma,
suono amorevole, voce di mamma.
Dolce tepore di due fiammelle,
occhi custodi dei miei sogni belli.
Battito lieve e fluttuante di ciglia,
bacio schioccante al sapor di vaniglia.
Dolce profumo di zucchero e panna,
tocco leggero, carezza di mamma.

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Poesie per la mamma defunta, un dolce modo per ricordarla
Il dolore per la morte di una madre può essere, probabilmente, paragonato solo a quello per la morte di un figlio. Una sofferenza che nessuna parola al mondo può realmente descrivere. Nulla può far comprendere a un altro ciò che si prova dopo la perdita della mamma, senza testarlo sulla propria pelle. Molti autori ci hanno magistralmente provato scrivendo delle poesie per la mamma morta. Dolorosissime dediche per la mamma che non c’è più che noi vi riproponiamo, chissà magari vi doneranno sollievo o vi faranno tornare per un attimo il sorriso pensando ai bei momenti trascorsi con lei e potrete dire con una poesia, grazie mamma per tutto quello che vi ha insegnato e per il dolce ricordo che vi ha lasciato.
Caterina Turroni – Lettera di una madre alla figlia
Un giorno, all’improvviso
mentre ti starai pettinando, in silenzio
o mentre ti infilerai una calza
ti verrà in mente un mio gesto
e ti ritroverai a sorridere pensandomi.
Un giorno, all’improvviso
pedalando veloce sotto le prime gocce
di una calda pioggia di settembre
sentirai un odore arrivarti al naso
e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami
e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo.
Un giorno, all’improvviso
farai qualcosa che facevo anch’io
proprio allo stesso modo in cui la facevo io
e te ne meraviglierai moltissimo
perché non avresti mai pensato
di potermi somigliare così tanto.
Un giorno, all’improvviso
ti guarderai il dorso delle mani
e con il pollice e l’indice
ti pizzicherai la pelle , sollevandola
e conterai il tempo che impiega a stendersi
pensando a quando lo facevi alle mie mani
Un giorno, all’improvviso
ti ritroverai stanca, ad abbracciare un figlio
mi chiederai scusa per le volte che ho pianto
sapendo già che ti son state tutte perdonate.
E ti mancherò da fare male
Ma sarò con te in ogni gesto
o nel muoversi delle foglie
nel frusciare di un gatto nel giardino
o nelle orme di un pettirosso sulla neve
come solo l’eterna presenza di una madre lo può.
Salvatore Quasimodo – Lettera Alla Madre
Mater dolcissima, ora scendono le nebbie, il Naviglio urta confusamente sulle dighe,
gli alberi si gonfiano d’acqua, bruciano di neve; non sono triste nel Nord:
non sono in pace con me, ma non aspetto perdono da nessuno, molti mi devono lacrime da uomo a uomo.
So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti,
povera e giusta nella misura d’amore per i figli lontani.
Oggi sono io che ti scrivo:
Finalmente, dirai, due parole di quel ragazzo che fuggì di notte
con un mantello corto e alcuni versi in tasca.
Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo.
Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti che
portavano mandorle
e arance, alla foce dell’Imera, il fiume pieno di gazze, di sale,
d’eucalyptus.
Ma ora ti ringrazio, questo voglio, dell’ironia che hai messo sul mio labbro,
mite come la tua. Quel sorriso m’ha salvato da pianti e da dolori.
E non importa se ora ho qualche lacrima per te, per tutti quelli che come te
aspettano, e non sanno che cosa.
Ah, gentile morte, non toccare l’orologio in cucina che batte
sopra il muro
tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante,
su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi.
Ma forse qualcuno risponde?
O morte di pietà, morte di pudore.
Addio, cara, addio, mia dolcissima Mater.
Alda Merini – Le madri non cercano il paradiso
Le madri non cercano il paradiso,
il paradiso io l’ho conosciuto
il giorno che ti ho concepito.
Perché vuoi morire?
Non ti ricordi la tua tenera infanzia
e quanto hai giocato con me?
Perché vuoi inebriarti della tua anima?
Tu stai uccidendo tua madre
eppure non riesco a dimenticare
i gemiti del parto.
Anch’io quel giorno sono morta
quando ti ho dato alla luce,
tu sei peggio
di qualsiasi amante figlio mio
tu mi abbandoni.
Eugenio Montale – A mia madre
Ora che il coro delle coturnici
ti blandisce nel sonno eterno, rotta
felice schiera in fuga verso i clivi
vendemmiati del Mesco, or che la lotta
dei viventi più infuria, se tu cedi
come un’ombra la spoglia
(e non è un’ombra,
o gentile, non è ciò che tu credi)
chi ti proteggerà? La strada sgombra
non è una via, solo due mani, un volto,
quelle mani, quel volto, il gesto d’una
vita che non è un’altra ma se stessa,
solo questo ti pone nell’eliso
folto d’anime e voci in cui tu vivi;
e la domanda che tu lasci è anch’essa
un gesto tuo, all’ombra delle croci.

Graziella Ajmone – Preghiera per la mamma
Ti prego per la mia mamma,
pei suoi occhi colmi d’amore,
per le sue mani benedette
che san lenire ogni dolore.
Ti prego per il suo cuore,
che illumina tutta la casa,
come una lampada soave
col suo tranquillo splendore.
Ch’ella vegli, o Signore,
a me sempre vicino!
La mamma è come un angelo
accanto al suo bambino.
Diego Valeri – Quella notte
Quella notte, sperduto per l’aria,
su l’immensa città sconosciuta,
c’era un povero pensiero che errava,
che cercava, che cercava il mio cuore;
ma non sapeva dove,
non sapeva dove…
C’era un grido di donna, affiochito,
soffocato dal pianto, smarrito;
un tuo grido – il tuo ultimo, mamma –
che chiamava, chiamava il mio nome…
Ma io non l’ho sentito,
io non l’ho sentito.
Umberto Saba – Preghiera alla madre
Madre che ho fatto
soffrire
(cantava un merlo alla finestra,il giorno
abbassava, sì acuta era la pena
che morte a entrambi io mi invocavo)
madre
ieri in tomba obliata, oggi rinata
presenza,
che dal fondo dilaga quasi vena
d’ acqua, cui dura forza reprimeva,
e una mano le toglie abile o incauta
l’ impedimento;
presaga gioia io sento
il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,
come un buon figlio amoroso, soffrire.
Pacificata in me ripeti antichi
moniti vani. E il tuo soggiorno un verde
giardino io penso, ove con te riprendere
può a conversare l’ anima fanciulla,
inebriatasi del tuo mesto viso,
sì che l’ ali vi perda come al lume
una farfalla. E’ un sogno
un mesto sogno; ed io lo so. Ma giungere
vorrei dove sei giunta, entrare dove
tu sei entrata
—ho tanta gioia e tanta stanchezza!—
farmi, o madre,
come una macchia della terra nata,
che in sé la terra riassorbe ed annulla.
Gabriele d’ Annunzio – Consolazione
Non pianger più. Torna il diletto figlio
a la tua casa. È stanco di mentire.
Vieni; usciamo. Tempo è di rifiorire.
Troppo sei bianca: il volto è quasi un giglio.
Vieni; usciamo. Il giardino abbandonato
serba ancora per noi qualche sentiero.
Ti dirò come sia dolce il mistero
che vela certe cose del passato.
Ancóra qualche rose è ne’ rosai,
ancóra qualche timida erba odora.
Ne l’abbandono il caro luogo ancóra
sorriderà, se tu sorriderai.
Ti dirò come sia dolce il sorriso
di certe cose che l’oblìo afflisse.
Che proveresti tu se fiorisse
la terra sotto i piedi, all’improvviso?
Tanto accadrà, ben che non sia d’aprile.
Usciamo. Non coprirti il capo. È un lento
sol di settembre; e ancor non vedo argento
su ‘l tuo capo, e la riga è ancor sottile.
Perché ti neghi con lo sguardo stanco?
La madre fa quel che il buon figlio vuole.
Bisogna che tu prenda un po’ di sole,
un po’ di sole su quel viso bianco.
Bisogna che tu sia forte; bisogna
che tu non pensi a le cattive cose…
Se noi andiamo verso quelle rose,
io parlo piano, l’anima tua sogna.
Sogna, sogna, mia cara anima! Tutto,
tutto sarà come al tempo lontano.
Io metterò ne la tua pura mano
tutto il mio cuore. Nulla è ancor distrutto.
Sogna, sogna! Io vivrò de la tua vita.
In una vita semplice e profonda
io rivivrò. La lieve ostia che monda
io la riceverò da le tue dita.
Sogna, ché il tempo di sognare è giunto.
Io parlo. Di’: l’anima tua m’intende?
Vedi? Ne l’aria fluttua e s’accende
quasi il fantasma d’un april defunto.
Settembre (di’: l’anima tua m’ascolta?)
ha ne l’odore suo, nel suo pallore,
non so, quasi l’odore ed il pallore
di qualche primavera dissepolta.
Sogniamo, poi ch’è tempo di sognare.
Sorridiamo. È la nostra primavera,
questa. A casa, più tardi, verso sera,
vo’ riaprire il cembalo e sonare.
Quanto ha dormito, il cembalo! Mancava,
allora, qualche corda; qualche corda
ancora manca. E l’ebano ricorda
le lunghe dita ceree de l’ava.
Mentre che fra le tende scolorate
vagherà qualche odore delicato,
(m’odi tu?) qualche cosa come un fiato
debole di viole un po’ passate,
sonerò qualche vecchia aria di danza,
assai vecchia, assai nobile, anche un poco
triste; e il suono sarà velato, fioco,
quasi venisse da quell’altra stanza.
Poi per te sola io vo’ comporre un canto
che ti raccolga come in una cuna,
sopra un antico metro, ma con una
grazia che sia vaga e negletta alquanto.
Tutto sarà come al tempo lontano.
L’anima sarà semplice com’era;
e a te verrà, quando vorrai, leggera
come vien l’acqua al cavo de la mano.
Giuseppe Ungaretti – La madre
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

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Per te mamma: poesie in immagini e video
Le poesie ci aiutano a trovare le parole giuste per dimostrare sentimenti che proviamo dentro e non riusciamo ad esprimere appieno. Soprattutto sulla mamma, che simboleggia col figlio sicuramente il rapporto più unico e viscerale che esista, hanno scritto tutti. Grandi autori e insegnanti fino ad arrivare ai bambini. E in ogni opera, quelle frasi profonde descrivono perfettamente il legame che unisce queste due persone nelle diverse fasi della vita. Noi ne abbiamo scelto le più belle poesie per le mamme e ne abbiamo creato delle splendide immagini che possono essere utilizzate come biglietti d’auguri o dolci pensieri da inviare su Whatsapp, così come per i video da condividere.


nel suo cuore: ci dà il suo latte quando siamo piccini, il suo pane quando siamo grandi e la sua vita sempre. Vergine madre, figlia del tuo figlio – Dante Alighieri



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