I nostri padri ci donano metà del nostro patrimonio genetico. Il nostro rapporto con loro gioca un ruolo fondamentale riguardo le persone che un giorno diventeremo. Molte persone non hanno un rapporto felice con il proprio papà e questo è un vero peccato perché dovrebbero svolgere un ruolo tanto importante nella crescita dei propri figli tanto quanto quello delle madri. Il papà è il prototipo di un uomo per una figlia e un modello per suo figlio. Proprio perché si tratta di una figura tanto importante nella vita di un individuo, abbiamo deciso di dedicare un intero articolo alle poesie per il papà.
Poesie per il papà d’autore
Molti autori famosi hanno dedicato una propria opera ai padri, alcuni di loro hanno descritto le situazioni di forte disagio che vivevano, come nel caso di Umberto Saba altri invece, come Giovanni Pascoli, sulla carta hanno espresso la sofferenza per la perdita del padre. Questo paragrafo raccoglie le più belle poesie per il papà d’autore. Frasi profonde che raccontano legami intensi e controversi.
Al padre – Salvatore Quasimodo
Dove sull’acque viola
era Messina, tra fili spezzati
e macerie tu vai lungo binari
e scambi col tuo berretto di gallo
isolano. Il terremoto ribolle
da due giorni, è dicembre d’uragani
e mare avvelenato. Le nostre notti cadono
nei carri merci e noi bestiame infantile
contiamo sogni polverosi con i morti
sfondati dai ferri, mordendo mandorle
e mele dissecate a ghirlanda. La scienza
del dolore mise verità e lame
nei giochi dei bassopiani di malaria
gialla e terzana gonfia di fango.
La tua pazienza
triste, delicata, ci rubò la paura,
fu lezione di giorni uniti alla morte
tradita, al vilipendio dei ladroni
presi fra i rottami e giustiziati al buio
dalla fucileria degli sbarchi, un conto
di numeri bassi che tornava esatto
concentrico, un bilancio di vita futura.
Il tuo berretto di sole andava su e giù
nel poco spazio che sempre ti hanno dato.
Anche a me misurarono ogni cosa,
e ho portato il tuo nome
un po’ più in là dell’odio e dell’invidia.
Quel rosso del tuo capo era una mitria,
una corona con le ali d’aquila.
E ora nell’aquila dei tuoi novant’anni
ho voluto parlare con te, coi tuoi segnali
di partenza colorati dalla lanterna
notturna, e qui da una ruota
imperfetta del mondo,
su una piena di muri serrati,
lontano dai gelsomini d’Arabia
dove ancora tu sei, per dirti
ciò che non potevo un tempo – difficile affinità
di pensieri – per dirti, e non ci ascoltano solo
cicale del biviere, agavi lentischi,
come il campiere dice al suo padrone:
“Baciamu li mani”. Questo, non altro.
Oscuramente forte è la vita.
Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi – Renato Zero
Ti darei gli occhi miei,
per vedere ciò che non vedi.
L’energia, l’allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti si, sempre si,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quei pesi sul cuore.
Nasconderti le nuvole,
quell’inverno che ti fa male.
Il bambino perduto – William Blake
Babbo, babbo, dove vai?
Oh, non camminare così veloce.
Parla, babbo, parla al tuo bambino,
O io mi perderò.
La notte era scura,
nessun padre c’era;
Il bimbo era bagnato di rugiada;
il fango era profondo,
e il bimbo pianse,
e la nebbia svanì fugace.
Mio padre è stato per me “l’assassino” – Umberto Saba
Mio padre è stato per me “l’assassino”,
fino ai vent’anni che l’ho conosciuto.
Allora ho visto ch’egli era un bambino,
e che il dono ch’io ho da lui l’ho avuto.
Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,
un sorriso, in miseria, dolce e astuto.
Andò sempre pel mondo pellegrino;
più d’una donna l’ha amato e pasciuto.
Egli era gaio e leggero; mia madre
tutti sentiva della vita i pesi.
Di mano ei gli sfuggì come un pallone.
“Non somigliare – ammoniva – a tuo padre”.
Ed io più tardi in me stesso lo intesi:
Eran due razze in antica tenzone.
Il padre – Pablo Neruda
Terra dalla superficie incolta e arida
terra senza corsi d’acqua né strade
la mia vita sotto il sole trema e si allunga.
Padre, i tuoi dolci occhi non possono nulla
come nulla poterono le stelle
che mi brucianO gli occhi e le tempie.
Il mal d’amore mi tolse la vista
e nella fonte dolce del mio sogno
una fonte tremante si rifletté.
Poi… chiedi a Dio perché mi dettero
ciò che mi dettero e perché poi
incontrai una solitudine di terra e di cielo.
Guarda, la mia giovinezza fu un candido germoglio
che non si aprì e perde
la sua dolcezza di sangue e vitalità.
Il sole che tramonta e tramonta in eterno
si stancò di baciarla… È l’autunno.
Padre, i tuoi dolci occhi non possono nulla.
Ascolterò nella notte le tue parole:
figlio, figlio mio…
E nella notte immensa
resterò con le mie e con le tue piaghe.
San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto: l’uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell’ombra, che attende, che pigola sempre più piano. Anche un uomo tornava al suo nido: l’uccisero: disse: Perdono; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono. Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, additale bambole al cielo lontano. E tu, Cielo, dall’alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d’un pianto di stelle lo inondi quest’atomo opaco del Male!
Poesia della fonte – Maurizio Cucchi
L’uomo era ancora giovane e indossava
un soprabito grigio molto fine.
Teneva la mano di un bambino
silenzioso e felice.
Il campo era la quiete e l’avventura,
c’erano il kamikaze,
il Nacka, l’apolide e Veleno.
Era la primavera del ’53,
l’inizio della mia memoria.
Luigi Cucchi
era l’immenso orgoglio del mio cuore,
ma forse lui non lo sapeva.
Vorrei farti felice – Giovanna Sicari
Babbo, vorrei comprarti
tutte queste piccole cose
esposte al mercato,
cose piccole, inutili:
arnesi, cianfrusaglie, biglietti.
Vorrei farti felice con questo niente
che colma il vuoto
con quest’amore che ripara,
tu solo annaffi le piante lievi
lavi e curi ogni cosa
e scavi nella compostezza
della vita, con decisione
raccogli foglioline e altro
tu solo puoi entrare nell’infinito.
A mio padre – Bartolo Cattafi
Moristi nel marzo ventidue
non ti conobbi nacqui
quattro mesi dopo
per te lontano inerte sconosciuto
la mia pietà s’inceppa
un amore astratto
mi mette in moto fredde fantasie
parto dalle zone scure della foto
occhi baffi capelli color seppia.
Il profitto domestico – Antonio Riccardi
Dio conosce ogni cifra in radice.
Così mio padre: inerzia e gravità
avute in credito da frutta,
ogni biolca una quota di profitto
e un merito dalla terra.
Mio padre è un uomo mansueto,
risana la natura
nel sentiero per il fosso di Rì.
D’estate i gamberi muovono le tane
nelle bocche di tufo del fosso,
salgono fiduciosi al mattino,
alle opere del mondo.
Lettera – Franco Fortini
Padre, il mondo ti ha vinto giorno per giorno
come vincerà me, che ti somiglio.
Padre di magre risa, padre di cuore bruciato
padre, il più triste dei miei fratelli, padre,
il tuo figliolo ancora trema del tuo tremore
come quel giorno d’infanzia di pioggia e paura
pallido tra le urla buie del rabbino contorto
perdevi di mano le zolle sulla cassa di tuo padre.
Ma quello che tu non dici devo io dirlo per te
al trono della luce che consuma i miei giorni.
Per questo è partito tuo figlio ed ora insieme ai compagni
cerca le strade bianche di Galilea.
Cos’è un papà – L. Musacchio
Il papà non è solo
l’amico delle capriole sul letto grande
Non è solamente l’albero al quale mi arrampico
come un piccolo orso
non è soltanto chi tende con me l’aquilone nel cielo.
Il papà è il sorriso discreto che fa finta di niente
è l’ombra buona della grande quercia
è la mano sicura che mi conduce nel prato
e oltre la siepe.
Passeggiata domenicale – Gianni Rodari
Io vado a spasso per la città,
senza una mèta vago qua e là.
In piazza Navona mi fermo a guardare
quelli che stanno il gelato a leccare.
In piazza Esedra reato incerto:
sentire gratis il concerto,
o sedermi, alla romana,
sull’orlo fresco della fontana?
Ma è zeppo, l’orlo di cemento:
ci siedono già persone duecento.
Si godono il fresco le famiglie,
la mamma, la suocere con le figlie.
E il babbo dov’è, per far pari?
E’ a casa a fare gli straordinari.
Ogni domenica per la via,
si fa il passeggio dell’economia.
Il pastrano – Alda Merini Un certo pastrano abitò lungo tempo in casa era un pastrano di lana buona un pettinato leggero un pastrano di molte fatture vissuto e rivoltato mille volte era il disegno del nostro babbo la sua sagoma ora assorta ed ora felice. Appeso a un cappio o al portabiti assumeva un’aria sconfitta: traverso quell’antico pastrano ho conosciuto i segreti di mio padre vivendoli così, nell’ombra.
La morte di qualcuno a noi caro ci lascia sempre scioccati dal dolore. Non riusciamo a capire come un minuto prima questa persona sia accanto e quello dopo non ci sia più. Se si tratta del proprio padre, poi, il dolore diventa una ferita impossibile da rimarginare. La verità è che coloro che amiamo non se ne vanno mai veramente. Il corpo può lasciarci, ma l’anima vive per sempre. Se siete in cerca di frasi dolci perpapà, da utilizzare in occasione di una commemorazione o un anniversario questi pensieri per il papà morto potrebbero essere un’idea molto dolce per rievocare la memoria di una persona tanto cara.
Ricordo del padre – Sibilla Aleramo
Sempre che un giardino m’accolga
io ti riveggo, Padre, fra aiuole,
lievi le mani su corolle e foglie,
vivo riveggo carezzare tralci,
allevi rose e labili campanule,
silenzioso ti smemorano i giacinti,
stai fra colori e caldi aromi, Padre,
solitario trovando, ivi soltanto,
pago e perfetto senso all’esser tuo.
Mio padre – Antonio Machado
Io ho quasi un ritratto
del mio caro padre, nel tempo,
ma il tempo se lo porta via…
Mio padre nel giardino di casa nostra
mio padre tra i suoi libri, che lavora.
Gli occhi grandi, l’alta fronte
il viso scarno, i baffi lisci.
Mio padre nel giardino della nostra casa
medita, sogna, soffre, parla forte.
Passeggia. Oh padre mio ancora
sei lì e il tempo non ti ha cancellato!
Ormai sono più vecchio di te, padre mio,
quando mi baciavi.
Ma nel ricordo, sono anche il bimbo che tu
conducevi per mano.
A mio padre – Alfonso Gatto
Se mi tornassi questa sera accanto
lungo la via dove scende l’ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni in libertà s’accenda
di speranze di poveri di cielo
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare.
Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.
Ora alla terra è un’ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:
– Com’è bella notte e com’è buona
ad amarci così con l’aria in piena
fin dentro al sonno – Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgere a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l’alba.
Tutti i papà hanno il loro fischio – Pam Brown
Tutti i papà hanno il loro fischio speciale,
il loro richiamo speciale.
Il loro modo di bussare.
Il loro modo di camminare.
Il loro marchio sulla nostra vita.
Crediamo di dimenticarcene, ma poi, nel
buio, sentiamo un trillare di note
e il nostro cuore si sente sollevato.
E abbiamo di nuovo cinque anni:
stiamo aspettando di udire
i passi di papà sulla ghiaia del vialetto.
Se mi ami non piangere – Sant’Agostino
Se conoscessi il mistero immenso
del Cielo dove ora vivo,
questi orizzonti senza fine,
questa luce che tutto investe e penetra,
non piangeresti se mi ami!
Sono ormai assorbito nell’incanto di Dio
nella sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole al confronto!
Mi è rimasto l’amore di te,
una tenerezza dilatata
che tu neppure immagini.
Vivo in una gioia purissima.
Nelle angustie del tempo
pensa a questa casa ove un giorno
saremo riuniti oltre la morte,
dissetati alla fonte inestinguibile
della gioia e dell’amore infinito.
Non piangere se veramente mi ami!
Padre – Jodi Kucera
Per sempre nel mio cuore,
Sempre nella mia mente.
Di nuovo insieme saremo, tutti al tempo di Dio.
Il paradiso ha guadagnato un altro angelo
il giorno che te ne sei andato.
L’eternità ti promette tanto bisogno di riposo.
Riposa adesso, papà, starò bene perché
ti porto con me ogni singolo giorno.
Tornare a casa – Melony Pryor
Nella casa di nostro Padre
ci sono molte dimore.
Sappiamo che è vero.
Fa così male dirsi addio,
ma è quello che dobbiamo fare ora.
Ti abbiamo tenuto la mano così forte.
Come potremmo lasciarti andare?
Ti abbiamo sussurrato dolcemente all’orecchio
quanto ti abbiamo amato.
Stai tornando a casa da Gesù.
Papà, non devi più tenere duro.
Promettiamo di essere forti per te,
Finché non ti vedremo di nuovo su quella spiaggia dorata.
Pensandoti – Vincenzo Riccio
Teneramente abbraccio i miei pensieri
e sempre più li amo
perché e giacché con essi ti richiamo
e ti ritrovo lungo i sentieri,
che raccontano la storia della vita,
della mia vita.
E sempre ti ritrovo,
nei crocicchi più importanti della mia memoria.
Li ripercorro quando sono solo,
rincantucciato tra le mie emozioni,
e lì, nel parco della mia memoria,
ci prendiamo per mano e, ridenti come non mai,
ridiamo, ridiamo, fino a sfondare il muro del futuro.
E anche lì ti vedo: sento che ci sei.
Non solo memoria,
ma storia vera della mia vita,
presenza pura:
antica e futura.
Babbo – Lilla Lipparini
Babbo, quando eravamo piccini
tu ci tenevi sui tuoi ginocchi,
non avevamo balocchi
perchè eravam poverini;
ma nella stanza oscura,
quando calava la sera
anche se la stagione era dura
facevi nascere la primavera.
Illuminavi la stanza di stelle,
di lucciole, di fiammelle,
la riempivi di fiori,
di trilli, di canti, di odori:
Gli angeli venivano a cento
avvolti nel velo del vento
e con i gigli fatati
sfioravano i nostri occhi,
ci davano sogni incantati,
facevan di noi lievi fiocchi,
fiocchi leggeri in cammino
per un viottolino di stelle…
Babbo, che nostalgia
di sedere sui tuoi ginocchi,
di sentire nel sonno
i tuoi occhi vegliarmi.
E addormentare il mio dolore,
e addormentare il mio tormento,
essere un fiocco nel vento
e un canto per il tuo cuore.
Ma se ti vengo accanto
nella casina di terra,
quella che ti rinserra
e dove sei tutto solo,
non c’è per te che il mio pianto,
non c’è per me che il tuo canto,
nel canto dell’usignolo.
Papà, radice e luce, portami ancora per mano – Maria Luisa Spaziani
Papà, radice e luce, portami ancora per mano
nell’ottobre dorato del primo giorno di scuola.
Le rondini partivano, strillavano:
fra cinquant’anni ci ricorderai.
Parlate di mio padre, fate il suo nome. Fate che lo ricordi prima che muoia. Come ieri e domani, perché egli è, né mai era. Che vuoto attorno. Mi è rimasto nel cuore un senso di pena, un lavoro incompiuto. Ho perso per sempre ciò che non capivo di avere.
La morte è la curva della strada – Fernando Pessoa
La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
esistere come io esisto.
La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s’è smarrito.
Tutto è verità e passaggio.
Sabbia e Spuma – Kahlil Gibran
Per sempre camminerò su questi lidi,
Tra la sabbia e la spuma,
L’alta marea cancellerà le mie orme,
E il vento soffierà via la spuma.
Ma il mare e la spiaggia rimarranno
Per sempre.
Hotel degli introvabili – Stefano Simoncelli
Per alcuni anni, prima di addormentarmi
ho sperato sarebbe venuto a prendermi
come davanti al portone della scuola
quando gli consegnavo la cartella
e m’aggrappavo al suo braccio.
Sarebbe stato là, sul marciapiede,
m’illudevo, distante da tutti e fumando,
ma niente, nemmeno la brace della sigaretta
a luccicare nel buio dove lo immaginavo.
Poi in un’alba livida e piena di vento,
quando ormai non ci contavo più,
si è aperta e richiusa la porta dove dormivo
e l’ho visto: era lì, ai piedi del letto,
che mi aspettava fumando.
Cercami – Stephanie Sorrel
Se un giorno non mi vedessi più varcare la soglia della porta
come sono solito fare,
alza gli occhi al cielo turchese di un nuovo giorno
e cercami fra le stelle che accendono la luce della volte celeste,
fra le odoroso ginestre gialle che incorniciano le nostre colline.
Cercami negli occhi di chi ami.
Cercami nel silenzio del tuo Cuore.
Il mio primo Natale senza di te – Luca Rubin
Come un frutto mai mangiato,
come una stanza mai abitata,
come una via poco illuminata:
Il mio primo Natale senza di te.
La tua silenziosa premura e la gioia
per il pranzo tutti insieme,
piccole soddisfazioni
per il tuo cuore di padre.
Manca una sedia,
prendi il vino,
aggiungi un posto,
accendi la luce…
ecco, adesso va bene.
Ovunque tu sia
sei con noi, vivi in noi
questo strano Natale
dall’altra parte del Cielo.
Auguri Papà!
Papà, com’è in paradiso? – Pat Fleming
Se il tempo esiste in paradiso,
ti alzi ancora con il sole?
Tu e la mamma condividete la colazione
prima che la vostra giornata inizi?
Possono i cieli sentire le tue risate
mentre ti siedi e ricordi
il tempo che abbiamo passato insieme
e le altre persone che ti mancano?
E papà, fai ancora passeggiate
lungo i mari del paradiso?
E quando guardi la risacca,
ricordi di aver camminato con me?
Hai mai parlato a lungo con Dio
di coloro che sono rimasti indietro?
Gli racconti tutte le storie
di tutti i nostri tempi grandiosi e preziosi?
Penso che il paradiso debba essere grato di
averti lì ogni giorno, di
portare le tue risate facili
e il tuo stupido senso del gioco.
E sono sicuro che Dio conosce già
Il padre speciale che eri stato
E come vorrei che tu fossi qui
Per guidare di nuovo la mia strada.
La morte non è niente – Henry Scott Holland
La morte non è niente
Sono solo scivolato nella porta accanto
Io sono io e tu sei tu
Qualunque cosa fossimo l’uno per l’altro
Lo siamo ancora
Chiamami con il mio nome
Parlami nel modo più semplice come hai sempre fatto
Non usare nessuna differenza nel tuo tono
Non indossare nessun aria forzata o solenne dolore
Ridi come abbiamo sempre riso
Alle piccole battute che abbiamo sempre apprezzato insieme
Gioca, ridi, pensami, prega per me
Fa che il mio nome sia sempre la parola familiare che é sempre stato
Pronuncialo senza sforzo
Senza il fantasma dell’ombra in esso.
La vita significa tutto ciò che è sempre stata
C’è un’assoluta continuità ininterrotta
Cos’è la morte se non un incidente trascurabile?
Perché dovrei essere impazzito
Perché nessuno mi vede?
Ti sto aspettando in un intramezzo
Da qualche parte molto vicino
Sono solo dietro l’angolo
Tutto è a posto.
Niente è passato; niente è perduto
Un breve momento e tutto sarà com’era prima
Rideremo della fatica nel separarci
Quando ci incontreremo di nuovo!
Non posso accettare che te ne sei andato – Jamie Cirello
Odio non poter vedere il tuo viso,
tranne una foto sul mio specchio.
Ma adoro il fatto che quando lo guardo,
sento che sei vicino.
Odio che tu non possa parlarmi
quando menziono la parola “papà”.
Ma amo il modo in cui la tua voce è nella mia memoria
dopo tutti i discorsi che abbiamo avuto.
Odio che Dio ti abbia portato così presto,
quando avevo ancora bisogno di te qui.
Ma amo il pensiero di te in pace,
niente più dolore e niente più paura.
Odio non sapere con certezza
cosa succede quando muori.
Ma mi piace davvero credere che
ci sia un paradiso oltre il cielo.
La cosa che amo di più odiare
è quando le persone pensano che io sia così forte.
Ma in realtà sembra così solo perché
non posso accettare il fatto che te ne sei davvero andato!
Sempre che un giardino m’accolga io ti riveggo, Padre, fra aiuole, lievi le mani su corolle e foglie, vivo riveggo carezzare tralci, allevi rose e labili campanule, silenzioso ti smemorano i giacinti, stai fra colori e caldi aromi, Padre, solitario trovando, ivi soltanto, pago e perfetto senso all’esser tuo. (S.Aleramo)
La relazione tra un padre e i suoi figli è preziosa e speciale quanto il rapporto condiviso con la propria mamma. Tuttavia, non sempre dimostriamo ai nostri genitori, e al nostro papà soprattutto, quanto gli siamo grati per averci permesso di vivere una vita sempre serena e felice. Un compleanno è un ottimo momento per approfittarne e andare a cercare delle frasi belle sul papà da dedicargli. E’ importante fargli sapere quanto lo ami e quanto tieni a lui con dei pensieri per il papà super teneri.
Un padre – Fabrizio Caramagna
Un padre è qualcuno che ti prende in braccio e ti insegna a ridere.
Qualcuno che quando chiudi gli occhi puoi sentire il suo cuore battere nel tuo.
Qualcuno che con la sua mano grande come il cielo ti indica la strada.
Qualcuno che, basta un soffio appena nei polmoni, per toglierti ogni paura.
Che grande forza che ha un padre.
A mio padre – Leonardo Sinisgalli
L’uomo che torna solo
A tarda sera dalla vigna
Scuote le rape nella vasca
Sbuca dal viottolo con la paglia
Macchiata di verderame.
L’uomo che porta così fresco
Terriccio sulle scarpe, odore
Di fresca sera nei vestiti
Si ferma a una fonte, parla
Con un ortolano che sradica i finocchi.
È un uomo, un piccolo uomo
Ch’io guardo di lontano.
È un punto vivo all’orizzonte.
Forse la sua pupilla
Si accende questa sera
Accanto alla peschiera
Dove si asciuga la fronte.
A mio padre – Camillo Sbarbaro
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi un uomo estraneo
per te stesso egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che la prima viola sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’altra volta mi ricordo
che la sorella mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia avea fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata
tu vacillante l’attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l’avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo che era il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre, se anche fossi un uomo estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
Il mio papà
Il mio papà è difficile da raccontare,
come un cielo o come il mare.
Non si misura il bene che mi vuole,
come non si contano i raggi del sole.
Quando mi prende in braccio
salgo al quarto piano,
se mi lancia nel vuoto
viaggio in aereoplano.
Giocare assieme
è il nostro passatempo preferito.
Il mio papà…
che ci posso fare?
Troppo fantastico
da raccontare.
Sapevo che era il miglior papà che qualunque ragazzo potesse avere: era buono, gentile, divertente, allegro, lavoratore e anche paziente; severo qualche volta con le mie superficialità e le mie manchevolezze infantili, ma severo sempre a buon fine e molto orgoglioso dei suoi figlioli ogni qual volta facevano qualcosa di buono. Quello che non ho saputo capire finché non è stato troppo tardi, era la profondità della sua saggezza e l’immensità del suo sacrificio.
Le poesie dolci e divertenti che abbiamo selezionato per la loro festa, celebrano i papà e tutti gli aspetti del loro ruolo di padri. Dall’essere modelli di comportamento e supereroi personali, all’aspetto pratico riguardante il loro impegno nell’essere nostri tassisti, bancomat e guardie del corpo. Come faremmo senza di loro? Alcune di queste filastrocche sul papà, tra l’altro, sono perfette anche come poesie per il papà per bambini poichè essendo poesie per il papà in rima verranno facilmente memorizzate anche dai più piccoli.
Auguri al mio grande Papà! – Jolanda Restano
Mi piace aspettarlo al tramonto
quando torna a casa dal lavoro
È stanco, si vede dal volto,
mi stringe e mi dice: “Tesoro!”.
Poi gioca con me sul tappeto,
mi bacia e sorride radioso
è questo il momento più lieto
in cui io lo abbraccio affettuoso.
Si merita tutto il mio amore
il babbo che tanto mi ama
ed io ce l’ho sempre nel cuore
son pronto ogni volta che chiama.
E oggi che è la sua Festa
È un giorno di gran felicità,
Così voglio urlare entusiasta:
Auguri al mio grande Papà!
19 marzo – Marzia Cabano
E’ marzo ed ecco qua,
c’è la festa del papà!
Dimmi un po’ : che regalare?
La cravatta da indossare?
Una penna luccicante
per il mio babbo importante?
Un portafoglio in pelle
o delle semplici cartelle?
Dei buonissimi cioccolatini
o… anche solo dei bacini?
Non è un manager papà
ma è assai grande ciò che fa!
Per la festa del Papà – Jolanda Restano
Per la festa del Papà
ho pensato là per là
come fare un grande dono
al mio babbo tanto buono.
Ho pensato ad una torta
tonda o quadrata, poco importa!
Poi ad un cane o ad un castello
grande, grosso, molto bello…
Poi a un viaggio favoloso,
straordinario e avventuroso…
Ma son piccolo e perciò
tanti soldi non ne ho!
Bhe’, pazienza, sai che faccio?
Gli do solo un grande abbraccio!
Doman domani è festa
Doman domani è festa:
si cuoce la minestra,
si cuoce il baccalà:
evviva il mio papà.
Festa del Papà
Oggi ho letto sul giornale
a caratteri cubitali:
“E’ la festa del papà!”
Tanti auguri in quantità!
Al mio papà – “Scuola 2000”
Papà, per la tua festa
volevo dirti tante cose belle,
ma tante, tante
quante sono le stelle.
Ma la mia bocca
è ancora troppo piccina
e ho il cuor commosso stamattina.
Poche parole so dirti intanto:
“Papà, ti voglio bene
tanto, tanto, tanto”.
Al babbo – Zietta Lù
Papà sapessi il bene che ti voglio!
E per te vorrei essere un omino,
così da farti dire con orgoglio:
“Meglio di te non c’è nessun bambino”.
Al papà – “Raccogli idee”
Mio carissimo papà
voglio dirti una poesia
che nel cuore chiusa stia.
Cinque son le parole
della piccola poesia,
è davvero tutta mia.
Io ti voglio tanto bene.
La poesia è tutta qua,
ti può togliere le pene,
ti può dar felicità.
Poesia al papà – Suor Cesira Gorghetto
Senti caro papà,
non sai ancora la novità
te lo dico io in un momento
con il cuore tutto contento.
Oggi ho letto sul giornale
a carattere cubitale:
“E’ la festa del papà,
a lui baci in quantità!”.
Caro papà, se sapevo che ero così importante, sarei nato prima: anche cento anni fa. Quel bacio silenzioso che mi dai la sera, mi ha fatto sospettare che mi ami sopra ogni cosa. Forse, tu non lo sai, ma anch’io, come dite voi grandi: “contraccambio il tuo amore”. E la sera, nascosto sotto le lenzuola, aspetto il tuo bacio; quel bacio che mi dà: sicurezza, felicità. E solo allora posso cominciare a sognare: cose brutte, terribili; tanto so che riaprendo gli occhi al mattino ritroverò sempre te: papà. Due righe per papà – Vincenzo Riccio
Per te papà – Roberto Piumini
C’è un uomo grande:
gli faccio domande.
C’è un uomo grosso:
gli salto addosso.
C’è un uomo attento:
gli soffio il vento.
C’è un uomo quieto:
gli dico il mio segreto.
C’è un uomo in casa mia
che mi fa compagnia.
Chi è? Chissà?
È il mio papà!
Ecco – Bruno Tognolini
Ecco il giorno e la notte
Ecco le albe e i tramonti
Ecco le stelle a frotte
Ecco i mari, ecco i monti
Ecco il babbo vicino
Ecco il cielo profondo
Ecco il mondo, bambino
Ecco il bambino, mondo.
Papà Gambalunga – Alessandra Valeri Manera
Tutti abbiamo nel cuore
una mamma e un papà,
ogni giorno il loro amore
ci guida sempre più in là.
Judy non ha nessuno
che guidarla potrà
ma ecco l’ombra di qualcuno
che tutto ciò cambierà.
Cambierà.
Papà
gambalunga,
tu per Judy sei davvero importante.
Pa-pà
gambalunga,
lei ti pensa e ti ripensa ogni istante.
Non sa proprio chi sei
aiutarla vorrei
ma tu sei soltanto un’ombra
Papà,
oh, papà.
Papà, se tu sentissi
Papà, se tu sentissi come mi batte il cuore,
se premo con la mano,
mi batte più forte ancora:
sai tu dirmi perchè batte così?
Perchè il mio amore per te sta tutto qui!
Carissimo papà
O carissimo papà,
voglio dirti una poesia
che nel cuore chiusa sta!
Cinque sono le parole
della piccola poesia
che risplende più del sole
ma è davvero tutta mia:
“Io ti voglio tanto bene!”
La poesia è tutta qua
ma vuol toglierti le pene,
ti vuol dar felicità.
Il ritorno del babbo – Dante Dini
Povero babbo! Stanco, scalmanato,
tutte le sere torna dal lavoro;
ma per cantar la nanna al suo tesoro
ha sempre un po’ di forza e un po’ di fiato.
Casca dal sonno; eppure fa un balletto
col bimbo che gli siede in braccio stretto.
Non ne può più, ma canta a faccia a faccia
col bimbo addormentato tra le braccia.
Al babbo lontano – Arpalice Cuman Pertile
Caro uccellino che volando vai,
il babbo mio di certo tu vedrai.
Digli che è tanto buono il suo bambino,
e che spesso gli manda un bel bacino.
Digli che gli vuol bene e che lo aspetta!
Vola, uccellino, vola vola in fretta!
Serenata per papà – Guida Fabbri ed. Fabbri Editore
Un papà come ce l’ho io
non lo dico per vanità,
è un campione
per conto mio
è un campione di serie A!
Ma un papà come te non c’è,
dai due poli all’equatore
non si trova in tutto il mondo
un papà che assomiglia a te!
Vorrei essere come te – A. M. Parisi
Spesso mi ritrovo a sognare
che, come te, vorrei diventare:
grande, bello, coraggioso,
intelligente e operoso.
– Dimmi babbo che posso fare
perchè presto si possa avverare?
– Sorridi, gioca e vivi la tua età
in armonia e con serenità.
Una sola cosa devi ricordare:
la vita è bella quando c’è l’amore!
Per crescere c’è tempo, bimbo mio.
Credimi, vorrei esser piccolo anch’io!
Questa mattina ho chiesto al mio tenero cuore: “Suggeriscimi tu qualche detto d’amore, suggeriscimi tu qualche soave accento per fare il mio babbo contento!”. E il mio cuore mi ha risposto: “Digli questo soltanto: Ti voglio bene…ma tanto, tanto, tanto…”. Ti voglio bene, papà.
Il legame padre-figli è una cosa estremamente potente ed è molto importante che s’instauri un rapporto sano. Questo fa in modo che tutti, in famiglia, ne possano trarre vantaggio. Un buon figlio è solo frutto dell’ottimo lavoro di un buon padre. Per questo è necessario che si viva nel rispetto, nella libertà e, soprattutto, nell’amore. Le nostre immagini con le poesie per un padre possono essere un modo tenero per ringraziarlo non solo nella giornata del papà, ma ogni giorno dell’anno. Scegli la più bella poesia dedicata al papà e condividila sui social.
Papà Albero Alto, maestoso, gigante, possente, nella mia vita sei sempre presente. Hai lunghe braccia che sembrano rami, corro felice da te se mi chiami. Come una pianta abbraccio il tuo fusto e so di essere nel posto giusto. Tu mi proteggi, di te io mi fido, ovunque siamo mi sento in un nido. Se poi mi abbracci l’amore tuo sento, stringimi forte anche in questo momento.Al mio babbo Al mio babbo un bacio e un fiore, al mio babbo tanto amore, tanto amore che parla e dice che il mio babbo sia felice!O Papà O papà su dammi la mano grande e forte mi sento con te! Tu mi guardi e mi dici piano: son felice se tu sei con me. Se mi tieni sulle tue spalle Io mi sento un capo tribù se mi tieni stretto al tuo cuore, il mio amico più grande sei tu.Ritratto di papà. Ha le braccia per abbracciare, ha la voce per consolare, ha gli occhi per rassicurare, ha le mani per accarezzare. Questo è il ritratto corretto del mio papà, un papà perfetto!Al mio papà. Papà devo dirti una cosa importante, non ridere sai, è interessante! È stata proprio brava la mia mamma a darmi un papà come te, sei il più simpatico che ci sia, sei proprio il papà che ci voleva per me. Per la tua festa : un dono,un fiore, ma non sono io il regalo migliore? E se qualche volta ti prende la malinconia, pensa a me e ti ritornerà l’allegria.Grazie papà. Da te, papà, ricevo tanto. A te, papà, io voglio bene. Di te, papà, io vado fiero. A te, papà, io dico grazie. Grazie papà, per il bene che mi vuoi. Grazie papà, per i doni che mi fai. Con te, papà, non ho paura. Con te, papà. mi sento forte. Con te, papà, mi trovo bene. A te, papà, io dico grazie. Grazie papà, per la gioia che mi dai. Grazie papà, per quello che tu sei. B. BartoliniPapà se sei arrabbiato… Se sei arrabbiato perché nel traffico ti sei stancato, caro papà riprendi fiato: il mondo è bello ma un po’ affollato. Caro papà se sei un po’ teso ed il lavoro ti sembra un peso, tu pensa sempre: sei nel mio cuore, ti voglio bene a tutte le oreAl mio babbo! Al mio babbo un bacio e un fiore, al mio babbo tanto amore, tanto amore che parla e dice che il mio babbo sia felice!Ascolta il tuo cuore. Papà prendi la tua mano poggiala sul petto e ascolta il tuo cuore… c’è una vocina piccolina che vuole farsi ascoltare… perché proviene da un cuore lontano che ti vuole tanto bene. Auguri papà!C’è chi vede in me un dottore, chi mi vuole professore; altri ancora calciatore, ingegnere o esploratore. Ma io no, voglio di più! Sarò eroe su per giù. Sai che grande novità? Voglio essere un papà! Cosa farò da grande?E’… È un amico generoso, è un compagno favoloso, è un fedele mio alleato, è un compare assai fidato, è un complice silenzioso, è il mio babbo strepitoso!Al papà.Mio caro papà, con tanta bontà, mia guida sei tu: non chiedo di più. Riposati un po’: il pane ce l’ho; sta’ un poco con me: ho bisogno di te. Insieme giochiamo, scherziamo, parliamo… Tralascia gli affari e pensa ai tuoi cari. Mio caro papà, tanta felicità ti doni Gesù, sempre di più.Chi è? Chi mi coccola con amore quando ho bisogno di calore? Chi mi sostiene con fermezza se ho un momento di tristezza? Chi mi aiuta ogni momento sperando solo ch’io sia contento? Ignorante chi non sa che sto parlando del mio papà!Papà. Bentornato dal lavoro mio caro e buon papà. Sulla via ti aspettavo con un poco di ansietà. Tu sei stanco, paparino tutto il giorno hai faticato per vestirmi e darmi il cibo, per mandarmi ben calzato. Vorrei tanto ricambiare la fatica del tuo giorno e per questo che con ansia aspetto il tuo ritorno. Ma tu sai che son piccino. Lavorare ancor non so In compenso, papà caro, prendi i baci che ti do.Ecco. Ecco il giorno e la notte Ecco le albe e i tramonti Ecco le stelle a frotte Ecco i mari, ecco i monti Ecco il babbo vicino Ecco il cielo profondo Ecco il mondo, bambino Ecco il bambino, mondo.Carissimo papà. O carissimo papà, voglio dirti una poesia che nel cuore chiusa sta! Cinque sono le parole della piccola poesia che risplende più del sole ma è davvero tutta mia: “Io ti voglio tanto bene!” La poesia è tutta qua ma vuol toglierti le pene, ti vuol dar felicità.Ricetta del buon papà. Per fare la ricetta del buon papà prendi una manciata di buona volontà, unisci sei cucchiai di santa pazienza e una buona dose di affetto e tolleranza. Scalda con abbracci e tenero amore, unisci tanti baci da far scoppiare il cuore, aggiungi un chilo e mezzo di grande simpatia, un mucchio di sorrisi e tanta allegria. Infine aggiungi coccole in grande quantità mescola per bene: ed ecco il mio papà!Preghiera per il papà. Quando papà fa ritorno dal lavoro d’ogni giorno, la nidiata lesta lesta gli va incontro, gli fa festa. Egli ride, apre le braccia, china la sudata faccia su noi bimbi, ricci d’oro, che siam tutto il suo tesoro. O signore, benedici chi fatica e ci procaccia, col lavor delle sue braccia, giorni ed anni sì felici.Per papà. Per papà un fiore e l’amore, per papà un regalo speciale perché tu sei il papà ideale. Caro papà ti vorrei dire che senza te non potrei stare. Tu che mi svegli alla mattina con tanti baci e una grattatina, tu che mi porti.Tante cose. Lo abbraccio, lo bacio, lo strizzo, lo mordo, lo stringo, lo tiro, lo chiamo, lo guardo. Gli parlo, mi parla, lui ride, io rido mi ama, lo amo, mi sgrida, lo sgrido. Giochiamo, corriamo poi ci coccoliamo parliamo e parliamo, ridiamo e ridiamo. Son tante le cose che insieme facciamo io e il mio papà e …intanto ci amiamo!
Che tu stia cercando delle poesie sul papà morto, una canzone per bambini da dedicare al papà o una semplice raccolta di frasi d’amore per il papà in musica, questi video possono fare al caso tuo. Potrebbero essere un commovente pensiero per commemorare una dolorosa scomparsa, una dolce canzoncina da far imparare ai bambini nel giorno della Festa del papà o anche un augurio particolare da postare sui social del proprio papà.