Il Piccolo Principe: 110 frasi Profonde e immagini da condividere

Il Piccolo Principe: 110 frasi Profonde e immagini da condividere

Il Piccolo Principe: forse non sapevi che…

Le Petit Prince” o meglio noto come Il Piccolo Principe, è tra le opere più conosciute dello scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry. È un racconto strutturato come una fiaba, ma nei contenuti si accinge ad affrontare temi molto più complessi, quali il significato dell’amore, il senso della vita, l’importanza dell’amicizia. Insomma una fiaba che sembra essere adatta non solo alla sfera dei più piccini, ma anche ad un pubblico più adulto, perché tra le righe è possibile cogliere lezioni di vita che ben si adattano al quotidiano. Troverete di seguito tanti aforismi sul Piccolo Principe, molte frasi tratte dal libro, che vi daranno un profondo senso di riflessione. Inoltre sono presenti tante innovative immagini del Piccolo Principe corredate da frasi belle, da poter salvare sul computer e/o condividere sul vostro social preferito.

 Aforismi dal Piccolo Principe: dentro al racconto

Nel corso dei vari capitoli del libro, il giovane Principe incontra molteplici personaggi, dalle personalità stravaganti. Ognuno di questi suscita, nel nostro protagonista, delle emozioni e dei sentimenti talvolta contrastanti, soprattutto per quel che riguarda lo strano modo di fare degli “adulti”. Per altri versi, ogni personaggio che il Piccolo Principe incontra ci farà riflettere, in chiave allegorica, su molte circostanze che si celano nella società moderna di cui facciamo parte. A seguire le frasi più famose del Piccolo Principe  che assolutamente non puoi perdere!

Per ogni fine c’è un nuovo inizio.

È molto più difficile giudicare se stessi che giudicare gli altri.

Si devono pur sopportare dei bruchi se si vogliono vedere le farfalle… Dicono siano così belle!

Quando si è molto tristi si amano i tramonti.

È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito.

Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.

Guardate attentamente questo paesaggio per essere sicuri di riconoscerlo, se un giorno doveste viaggiare in Africa, nel deserto. E se vi capitasse di passare di lì, vi scongiuro, non tirate dritto, fermatevi un poco sotto la stella! Se allora vi viene incontro un bambino, se ride, se ha i capelli d’oro, se non risponde alle domande, voi sapete chi è. Allora siate gentili, non lasciatemi alla mia tristezza: scrivetemi che è tornato…

Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano.

Dormono la dentro, o sbadigliano tutt’al più. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri. Quelli si, che sono fortunati, disse il controllore.

Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.

Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti.

Hanno tutti fretta, disse il piccolo principe.

Guarderai le stelle, la notte. È troppo piccolo da me perché ti possa mostrare dove si trova la mia stella. È meglio così. La mia stella sarà per te una delle stelle. Allora, tutte le stelle, ti piacerà guardarle… Tutte, saranno tue amiche. E poi ti voglio fare un regalo…

Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose.

Per ogni fine c’è un nuovo inizio.

“A che ti serve possedere le stelle?” chiese il Piccolo Principe all’uomo
“Mi serve ad essere ricco”
“E a che serve essere ricco?”
“A comperare delle altre stelle se qualcuno ne trova”
“Io” disse il Piccolo Principe “possiedo un fiore che innaffio tutti i giorni e
possiedo tre vulcani dei quali spazzo il camino tutte le settimane. E’ utile
ai miei vulcani e al mio fiore che li possegga. Ma tu non sei utile alle stelle..”

Quando si ha finito di lavarsi al mattino, bisogna fare con cura la pulizia del pianeta.

La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata.

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Le apparenze possono ingannarci.

Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza…

E che cosa se ne fa di questi cinquantatré minuti? Se ne fa quel che si vuole. Io, disse il piccolo principe, se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana.

Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano… e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore!

I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: “Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?” Ma vi domandano: “Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?” Allora soltanto credono di conoscerlo.

Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio.

Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante. Affinché vedessero chiaramente che cos’era, disegnai l’interno del boa. Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi

Gli uomini si agitano, e girano intorno a se stessi.

In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino

Le azioni sono più importanti delle parole.

“Per favore, mi disegni una pecora?”

Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.

Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.
Non posso giocare con te. Non sono addomesticata. Ma se mi addomestichi avremo bisogno l’uno dell’altro. Per me tu sarai l’unico al mondo.

Da milioni di anni i fiori mettono le spine. Da milioni di anni le pecore mangiano ugualmente i fiori. E non è forse una cosa seria cercare di capire perché i fiori si danno tanta pena per mettere spine che non servono a niente?

Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore

Lo stringevo fra le braccia come un bimbetto, eppure mi sembrava che scivolasse verticalmente in un abisso, senza che io potessi fare nulla per trattenerlo.

Le stelle sono belle per un fiore che non si vede.

Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!

E mi piace la notte ascoltare le stelle. Sono come cinquecento milioni di sonagli

A me piacciono molto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto

Che cos’è un rito? chiese il Piccolo Principe.
È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore.

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“Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte!”
E più tardi hai soggiunto:
“Sai… quando si e’ molto tristi si amano i tramonti…”
“Il giorno delle quarantatré volte eri tanto triste?”
Ma il piccolo principe non rispose.

Non chiederti di cosa ha bisogno il mondo, chiediti cosa ti rende felice, e poi fallo.
Il mondo ha bisogno di persone felici.

“Solo i bambini sanno quello che cercano fece il piccolo principe. Perdono tempo per una bambola di pezza, che allora diventa importantissima, e se qualcuno gliela porta via piangono”

Che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile.
Ho fatto di te il mio amico e ora, per me, sei unico al mondo.

“Perché bevi?” chiese il Piccolo Principe all’ubriacone
“Per dimenticare che ho vergogna” risposte quest’ultimo
“Vergogna di ché?” insistette il Piccolo Principe
“Vergogna di bere”

Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare.

Se dite agli adulti: “Ho visto una bella casa di mattoni rosa, con gerani alle finestre e colombi sul tetto…”, loro non riescono a immaginarsi la casa. Dovete dire: “Ho visto una casa di centomila franchi”. Allora esclamano subito: “Oh, che bella!”

Di notte, ricordati di guardare le stelle. Dove sto io è troppo perché possa mostrarti dove si trova la mia. Meglio così. La mia stella sarà per te una qualsiasi, e allora ti farà piacere guardarle tutte… Saranno tutte tue amiche.

Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica.

Si è un po’ soli nel deserto – disse il piccolo principe.
Si è soli anche con gli uomini – rispose il serpente.

Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l’arte dei piccoli passi

“Ammirami” disse il vanitoso
“Ti ammiro» rispose il Piccolo Principe «ma tu che te ne fai?”

Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo… Il paese delle lacrime è così misterioso.

Un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa.

Il piccolo principe assisteva allo schiudersi di un enorme bocciolo e sentiva che ne sarebbe venuta un’apparizione miracolosa, ma la corolla indugiava, e si faceva bella, chiusa nella sua camera verde. Con cura sceglieva i colori. Si vestiva piano, accomodando i petali a uno a uno. Non voleva uscire tutta stropicciata come fanno i papaveri. Voleva mostrarsi solo nel pieno fulgore della propria bellezza. Eh, sì! Era molto vanitosa. La sua segreta toilette era durata giorni e giorni. Ed ecco che una mattina, con il sorgere del sole, era apparsa una rosa.

“Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d’affari erano dell’oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte. Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha”

Io conosco un pianeta su cui c’è un signor Chermisi. Non ha mai respirato un fiore. Non ha mai guardato una stella. Non ha mai voluto bene a nessuno. Non fa altro che addizioni. E tutto il giorno ripete come te: “Io sono un uomo serio!”

Io, se possiedo un fazzoletto di seta, posso metterlo intorno al collo e portarmelo via. Se possiedo un fiore, posso cogliere il mio fiore e portarlo con me. Ma tu non puoi cogliere le stelle».
“No, ma posso depositarle alla banca”.
“Che cosa vuol dire?”
“Vuol dire che scrivo su un pezzetto di carta il numero delle mie stelle e poi chiudo a chiave questo pezzetto di carta in un cassetto”.
“Tutto qui?”
“È sufficiente”.
È divertente, pensò il piccolo principe, e abbastanza poetico.
Ma non è molto serio.

E quando si arrossisce, significa sì, vero? È una sfumatura d’acquerello sulle guance, un tocco intimo, impudico e pungente che vale una conferma.

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Il Piccolo Principe, frasi celebri: tra le più belle da conoscere e condividere

Nel corso del suo viaggio alla scoperta di nuovi pianeti, il Piccolo Principe interagisce  con molti personaggi, grazie ai quali, riesce a constatare che talvolta il mondo è ingiusto.  Attraverso lo sguardo ingenuo, ma estremamente puro di un bambino, la fiaba intende mettere alla luce tanti aspetti che sfuggono alle menti distratte degli adulti. A tal proposito emergono i punti chiave del racconto, quali l’importanza dell’amore e dei piccoli gesti, la capacità di saper coltivare un’amicizia, il saper “vedere” con gli occhi di un bambino, oltre le apparenze. In questa sezione abbiamo pensato di raccogliere tante frasi del Piccolo Principe sull’amore, sui valori della vita, sull’importanza del tempo. Noto personaggio  che riveste un ruolo fondamentale nella favola è sicuramente la volpe, simbolo dell’amicizia, sentimento che il nostro caro protagonista, comprende di dover alimentare e curare giorno dopo giorno. In aggiunta alle precedenti, troverete a seguire anche le  frasi del Piccolo Principe sulla volpe e sull’amicizia.

Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose.

Mi sarebbe piaciuto dire: C’era una volta un piccolo principe che viveva su di un pianeta poco più grande di lui e aveva bisogno di un amico. Per coloro che comprendono la vita, sarebbe stato molto più vero.

Che cosa vuol dire addomesticare? Vuol dire creare dei legami

Quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto.

Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me.

Bisogna ben proteggere le lampade: un colpo di vento le può spegnere.

È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio.

In quel momento apparve la volpe. Buongiorno, disse la volpe. Buongiorno, rispose gentilmente il piccolo principe voltandosi: ma non vide nessuno. Sono qui, disse la voce, sotto al melo. Chi sei? domandò il piccolo principe, sei molto carino.

Se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano.

Amare è donare tutto se stesso senza nulla chiedere, amare è non dire mai… mi devi.

Siamo fatti di relazioni.

Bisogna essere molto pazienti.

Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo

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Ecco ciò che mi commuove di più di questo piccolo principe addormentato: è la sua fedeltà a un fiore, è l’immagine di una rosa che risplende in lui come la fiamma di una lampada, anche quando dorme.

Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo.

Quest’acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle, dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie braccia. Faceva bene al cuore, come un dono. Quando ero piccolo, le luci dell’albero di Natale, la musica della Messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi, facevano risplendere i doni di Natale che ricevevo.

Fa bene l’aver avuto un nemico, anche se poi si muore. Io, io sono molto contento d’aver avuto un amico volpe.

Non c’è niente di perfetto, sospirò la volpe.

Quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!” disse la volpe, “… Piangerò

Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore.

Ecco ciò che mi commuove di più di questo piccolo principe addormentato: è la sua fedeltà a un fiore, è l’immagine di una rosa che risplende in lui come la fiamma di una lampada, anche quando dorme.
La mia casa nascondeva un segreto nel fondo del suo cuore.

Non potevo sopportare l’idea di non sentire più quel riso. Era per me come una fontana nel deserto.

Tu cerchi le galline? No, disse il piccolo principe. Cerco degli amici.

Gli uomini, disse la volpe, hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse.

Non sei di queste parti, tu, disse la volpe che cosa cerchi? Cerco gli uomini, disse il piccolo principe.

C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso!

Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto.

La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me.

Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio.

Un pò d’acqua può far bene anche al cuore.

Mi sembrava pure che non ci fosse niente di più fragile sulla Terra. Guardavo, alla luce della luna, quella fronte pallida, quegli occhi chiusi, quelle ciocche di capelli che tremavano al vento, e mi dicevo:
Questo che io vedo non è che la scorza. Il più importante è invisibile

Amare non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione.

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Frasi dal Piccolo Principe in francese: tra le più emozionanti per te

Il racconto vuole trasmettere un messaggio di amore e di speranza per le tutte le vittime della II guerra mondiale, della quale fu vittima l’autore stesso del libro. Sebbene fosse stato pubblicato nel 1943 a New York, la lingua in cui originariamente fu scritto, era il francese. Solo dopo la morte dell’aviatore francese, Antoine de Saint-Exupéry, il racconto divenne popolare anche in Francia. Di seguito alcune delle frasi celebri del Piccolo Principe in lingua, accompagnate da relativa traduzione.

Faites que le rêve dévore votre vie afin que la vie ne dévore pas votre rêve.
(Fate in modo che i vostri sogni divorino la vostra vita così che la vita non divori i vostri sogni.)

Mais pourquoi parles-tu toujours par énigmes? Je les résouds toutes, dit le serpent.
(Ma perché parli sempre per indovinelli? Li risolvo tutti, disse il serpente).

Je n’aurais jamais dû m’enfuir ! J’aurais dû deviner sa tendresse derrière ses pauvres ruses. Les fleurs sont si contradictoires ! Mais j’étais trop jeune pour savoir l’aimer.
(Non avrei mai dovuto andarmene! Avrei dovuto intuire l’affetto che stava dietro i suoi poveri trucchi. I fiori sono così contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperla amare.)

L’autorité repose d’abord sur la raison. Si tu ordonnes à ton peuple d’aller se jeter à la mer, il fera la révolution. J’ai le droit d’exiger l’obéissance parce que mes ordres sont raisonnables.
(L’autorità si basa prima sulla ragione. Se ordinassi al tuo popolo di buttarsi in mare, farebbero la rivoluzione. Ho il diritto di chiedere obbedienza perché i miei ordini sono ragionevoli.)

C’est doux, la nuit, de regarder le ciel. Toutes les étoiles sont fleuries.
(È dolce, di notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite.)

Il suffirait de pouvoir aller en France en une minute pour assister au coucher de soleil. Malheureusement la France est bien trop éloignée. Mais, sur ta si petite planète, il te suffisait de tirer ta chaise de quelques pas. Et tu regardais le crépuscule chaque fois que tu le désirais…
( Bisognerebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto. Purtroppo la Francia è troppo lontana. Ma, sul tuo piccolo pianeta, ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo. E tu guardavi il crepuscolo ogni volta che lo desideravi… )

Les hommes? Il en existe, je crois, six ou sept… Mais on ne sait jamais où les trouver.
Uomini?
(Ne esistono, credo, sei o sette… Ma non sai mai dove trovarli.)

Les baobabs, avant de grandir, ça commence par être petit.
(I baobab, prima di diventar, grandi cominciano con l’essere piccoli.)

Vous êtes belles, mais vous êtes vides, leur dit-il encore. On ne peut pas mourir pour vous.
(Voi siete bellissima, ma siete vuota, ripeté. Non si può morire per voi).

J’aime bien les couchers de soleil. Allons voir un coucher de soleil.
(Sono molto appassionato di tramonti. Vieni, andiamo a guardare un tramonto.)

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Immagini da Il Piccolo Principe: alcune delle citazioni in foto

Se vi siete appassionati alla lettura di questo articolo, e vi sono piaciute le innumerevoli citazioni e frasi celebri della favola, non potete non dare uno sguardo a queste originali grafiche seguite dalle citazioni più belle tratte dal libro. Vi proponiamo tante immagini del Piccolo Principe e le frasi più belle del Piccolo Principe da salvare sui vostri Desktop e condividere sui social, così potrete sempre ricordare gli insegnamenti che questa “apparente fiaba per bambini” può lasciare anche nel cuore e nelle menti dei più adulti.

immagini piccolo principe
Non so dove vanno le persone quando scompaiono. Ma so dove restano…
(Il Piccolo Principe)
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Tutti grandi sono stati piccoli ma pochi di essi se lo ricordano.
( Il Piccolo Principe)
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Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.
(Il Piccolo Principe)
immagini piccolo principe
È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
(Il Piccolo Principe)
immagini piccolo principe
Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.
(Il Piccolo Principe)
immagini piccolo principe
Se ami una rosa che sta su una stella, di notte è bello guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite.
(Il Piccolo Principe)
immagini piccolo principe
” Che cosa vuol dire addomesticare?” chiese il Piccolo Principe.
” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…” disse la volpe.
(Il Piccolo Principe)
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Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto.
(Il Piccolo Principe)
immagini piccolo principe
Non chiederti di cosa ha bisogno il mondo, chiediti cosa ti rende felice, e poi fallo.
Il mondo ha bisogno di persone felici.
(Il Piccolo Principe)
immagini piccolo principe
Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose.
(Il Piccolo Principe)
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È molto più difficile giudicare se stessi che giudicare gli altri. (Il Piccolo Principe)
immagini piccolo principe
Per ogni fine c’è un nuovo inizio.
(Il Piccolo Principe)

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