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Viaggi letterari: 8 mete da esplorare se ami i grandi romanzi

Questi viaggi letterari possono fare al caso tuo, soprattutto se ti appassionano i grandi romanzi e la letteratura.

C’è qualcosa di magico nei luoghi che hanno ispirato romanzi e racconti. È come se ogni pietra, albero o angolo di città custodisse una frase non detta, un pensiero rimasto sospeso nell’aria. E chi ama leggere lo sa bene: camminare dove ha camminato uno scrittore o dove ha preso vita una storia è un po’ come entrare dentro le pagine di un libro, ma a piedi scalzi. Immagina di trovarti su una barca in mezzo al mare, con il vento che ti scompiglia i capelli e davanti a te l’Isola di Montecristo che emerge dalle onde come un miraggio.

È lì, tra quelle rocce selvagge e misteriose, che Alexandre Dumas ha nascosto il leggendario tesoro del conte. Un luogo inaccessibile per anni, protetto dalla natura stessa, oggi visitabile solo con permessi speciali. Ma anche se non ci metti piede, solo sapere che esiste è già un’avventura.

Oppure, immagina di perderti tra i vicoli di Venezia, ma con gli occhi di Carlo Goldoni. La sua Venezia non è quella da cartolina, ma quella vera, fatta di pettegolezzi, maschere che ridono e palazzi decadenti. Un piccolo salto nel tempo, senza bisogno della macchina del tempo.

E poi ci sono le mete letterarie che sorprendono, come un angolo di Giappone in Irlanda. Quello che ti propongo, qui sotto, non è un semplice elenco di posti da vedere. È un viaggio emotivo e mentale, una piccola guida per viaggiatori con il cuore nella tasca e un libro sotto braccio. Pronto a partire? Allora apri bene gli occhi… e la mente.

Dove i libri diventano paesaggio

Cominciamo da un posto che ha il profumo di libertà e mistero: l’Isola di Montecristo. Sì, proprio quella del conte. Dumas ci ha costruito sopra uno dei romanzi più affascinanti della letteratura francese e, anche se l’isola reale non ospita alcun tesoro nascosto (almeno che si sappia), resta uno dei luoghi più evocativi del Mediterraneo. Selvaggia, quasi mitologica, si può visitare solo con permessi speciali. Ma vederla anche solo da lontano fa venire voglia di mollare tutto e partire all’arrembaggio. Poi c’è la Torino di Pavese e Fenoglio, quella elegante e un po’ malinconica, dove ogni portone sembra custodire una storia. Passeggiando tra i caffè storici e le vie silenziose, si percepisce ancora l’eco delle loro parole, come se la città stessa non avesse dimenticato quegli sguardi disillusi e intensi. E, proprio a Torino, puoi visitare il Centro Studi dedicato a Primo Levi, dove ogni oggetto racconta frammenti di memoria. E se invece ti dicessi che in Basilicata c’è un piccolo borgo, Aliano, dove il tempo pare essersi fermato?

È qui che Carlo Levi fu confinato durante il fascismo, ed è qui che scrisse Cristo si è fermato a Eboli. Tra case di pietra e paesaggi brulli, sembra ancora di sentire le voci dei contadini e i pensieri malinconici dell’autore. C’è persino una casa-museo dedicata a lui, che vale davvero la pena di vedere. Ma non c’è solo Italia. A Tramore, in Irlanda, ci sono i Lafcadio Hearn Japanese Gardens: un luogo surreale, nato per omaggiare questo scrittore cosmopolita che ha vissuto tra Occidente e Oriente. Pochi lo conoscono, ma merita eccome. Cammini tra ponticelli rossi e lanterne di pietra e ti senti… altrove. Più che un giardino, è un sogno.

Isola di Montecristo (Wikipedia Allumeur FOTO) – www.aforismi-citazioni.it

Viaggi che profumano d’inchiostro

E ora parliamo di Parigi. Non una Parigi qualunque, ma quella di Hemingway. Nel Quartiere Latino, tra le librerie di secondamano e i caffè, ancora si respira l’atmosfera bohémienne che lo ha ispirato. Puoi fare un salto alla leggendaria Shakespeare and Company – se riesci a entrare, perché spesso c’è fila, oppure sederti a un tavolino e fingerti anche tu uno scrittore in cerca d’ispirazione. Molto più a nord, a Reykjavík, in Islanda, puoi andare sulle tracce di Halldór Laxness, Nobel per la Letteratura nel 1955. Una visita alla sua casa-museo, tra i fiordi e il vento che taglia la pelle, è un’esperienza che mescola bellezza e introspezione.

Non è una meta per turisti distratti, ma per chi ama il silenzio e le parole pesate. Tornando in Italia, come non nominare la Napoli di Elena Ferrante? Anche se la scrittrice è un mistero, i luoghi raccontati nei suoi libri esistono eccome. Rione Luzzatti, i quartieri spagnoli, il lungomare: basta camminare lì per sentire riecheggiare i dialoghi tra Lenù e Lila. Non è una Napoli da cartolina, ma è vera, e colpisce dritto allo stomaco. Chiudiamo con un classico: la Firenze di Dante. Ma invece della solita passeggiata davanti alla casa natale o al battistero, prova a perderti nei vicoli meno battuti, immaginando il Sommo Poeta che osserva in silenzio.

Riccardo Angeli

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