Stanno per cancellarci dal mondo: hanno aggiornato le ultime cartine geografiche | Non c’è più l’ombra di una città italiana

Italia fuori dalle mappe, ecco cosa succede (Canva Foto) - www.aforismi-citazioni.it
C’è qualcosa che sta accadendo e vede coinvolta una mappa geografica in particolare: l’Italia è sparita.
Tra le mappe non troviamo solo quelle geografiche, ma anche quelle simboliche: le mappe dei gusti, dei desideri, dei luoghi che diventano punti di riferimento. Oggi, un viaggio non si misura più in chilometri, ma in sapori.
Ogni città del pianeta racconta la propria anima attraverso ciò che mette in tavola. Le ricette sono archivi viventi, tramandate come storie, e il cibo è diventato la lingua più universale che esista: basta un morso per capire un popolo, una tradizione, un modo di vivere.
Negli ultimi anni, le classifiche del gusto si sono moltiplicate, trasformandosi in un termometro globale del piacere. Chef, turisti e appassionati si sfidano a riconoscere le nuove capitali del sapore, quelle che riescono a far innamorare chiunque le visiti. E in questo mondo di cucine in fermento, ogni edizione porta con sé una sorpresa.
Quest’anno, però, la sorpresa è arrivata dove nessuno se l’aspettava. Una mancanza silenziosa, ma rumorosa: un’assenza che pesa più di una bocciatura.
Le nuove capitali del gusto
Secondo l’ultima classifica dei Readers’ Choice Awards 2025 di Condé Nast Traveller, riportata da Fanpage.it, l’universo gastronomico mondiale ha trovato nuovi protagonisti. A dominare è Tokyo, laboratorio vivente dove la tradizione giapponese incontra l’avanguardia. Sul podio la seguono Santa Fe, nel New Mexico, con i suoi aromi speziati, e Madrid, vibrante e golosa tra churros e tapas.
Il viaggio continua tra Chiang Mai, Quito e Città del Capo, fino ad arrivare in Europa con Lisbona e San Sebastián, due città che hanno trasformato la propria cucina in un’arte identitaria. Chiudono la top 10 Palma di Maiorca e New York, a dimostrazione che la contaminazione è ormai il nuovo linguaggio del gusto globale.
Italia fuori, ma non sconfitta
Manca però qualcosa — o meglio, qualcuno. Nessuna città italiana è riuscita a entrare nella top 10 di quest’anno, un’assenza che suona quasi come un paradosso per la patria della pasta, della pizza e delle osterie. Nel 2024, Roma e Firenze avevano tenuto alto il nome del Belpaese, ma nel 2025 la bandiera tricolore non compare.
Eppure, non tutto è perduto: l’Italia resta saldamente sul podio dei Paesi europei dove si mangia meglio, segno che la nostra tradizione resta un riferimento mondiale. Forse il messaggio è chiaro — non basta avere la storia, bisogna continuare a scriverla, innovando senza tradire. Il mondo cambia, e anche la cucina deve farlo: con la stessa passione, ma con nuove mappe del gusto da disegnare.