Questo è il vinile più costoso in Italia: se lo trovi in casa, lo puoi vendere a 3 mila euro | Collezionisti pronti a fare follie

Vinili

Vinili (Pixabay Foto) - www.aforismiecitazioni.it

Nell’era della musica digitale, dove le canzoni sono a portata di clic, i supporti fisici sembravano destinati all’oblio.

La musica digitale ha rivoluzionato il nostro modo di ascoltare, rendendo brani e album accessibili con una facilità impensabile fino a pochi anni fa. Tuttavia, questo ha creato un vuoto per gli amanti dei supporti fisici, che per decenni hanno rappresentato il legame tangibile con i propri artisti preferiti.

Ed è proprio in questo vuoto, unito a un pizzico di nostalgia, che il vinile ha trovato nuova vita nell’ultimo decennio. I giradischi sono tornati in auge e il mercato vintage è più vivo che mai, con i vecchi LP che oggi sono oggetti di culto, spesso più ricercati dei CD.

Questa riscoperta ha fatto impennare il valore di alcune edizioni rare, trasformando dischi che un tempo erano considerati comuni in veri e propri pezzi da collezione. Se pensi che la tua vecchia discografia non abbia valore, potresti sbagliarti di grosso.

Tra le rarità della musica italiana, alcuni vinili hanno raggiunto quotazioni sorprendenti, diventando il sogno proibito di collezionisti pronti a fare follie pur di accaparrarseli. Ma qual è il vinile più prezioso che si può trovare in Italia? E quali altri dischi possono fruttarti una piccola fortuna?

I vinili italiani più rari e costosi: una miniera nascosta in casa

Se pensi che la tua vecchia collezione di dischi non valga nulla, potresti essere smentito. Ecco alcuni dei vinili italiani più preziosi e ricercati, veri e propri gioielli per i collezionisti: “Ma cosa vuoi che sia una canzone” – Vasco Rossi (1978) Il primo album di Vasco Rossi, pubblicato in sole 2.000 copie dall’etichetta Lotus, fu distribuito quasi esclusivamente in Lombardia ed Emilia-Romagna. Inizialmente non ebbe grande successo, ma con la fama successiva del Blasco, è diventato un pezzo iconico e molto ambito. La sua copertina, con il manico di una chitarra a forma di matita, lo rende immediatamente riconoscibile. Oggi può valere oltre 2.000 euro.

“Ingresso Libero” – Rino Gaetano (1974)
Questo album segna il debutto discografico di Rino Gaetano. Nonostante il talento e l’ironia dell’artista, all’epoca non ottenne il successo sperato. Si narra che lo stesso Gaetano, deluso dalle vendite, abbia bruciato molte copie invendute. Le poche copie sopravvissute, se in buone condizioni, possono valere tra 1.200 e 1.400 euro.

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Vinili (Pixabay Foto) – www.aforismiecitazioni.it

Il vinile più costoso: “Ad Gloriam” de Le Orme

Tra tutte le rarità menzionate, il vinile italiano che detiene il primato per il valore più elevato è “Ad Gloriam” – Le Orme (1969). Questo è il primo album della storica band veneziana Le Orme, considerata una pietra miliare del progressive rock italiano. Il disco, pubblicato dall’etichetta Car Juke Box, presenta sonorità psichedeliche chiaramente ispirate ai Pink Floyd. Le prime edizioni, stampate in tiratura limitata, sono oggi estremamente rare. Se trovate in condizioni perfette, una copia originale può raggiungere il valore di ben 3.000 euro, rendendolo il vinile più costoso tra quelli italiani di cui si ha notizia.

Se hai una passione per la musica e conservi vecchi dischi in casa, potrebbe valere la pena dare un’occhiata più approfondita alla tua collezione. Potresti essere seduto su un piccolo tesoro senza saperlo, un pezzo di storia della musica italiana che oggi fa gola a collezionisti di tutto il mondo.