“Questa è la prenotazione, buon viaggio”: guai a cadere nel tranello | È la TRUFFA VACANZE 2025, danni in tutto il Paese
“Tutto confermato, partite sereni”: ma era una trappola ben studiata. La nuova truffa vacanze 2025 sta rovinando i sogni di italiani.
C’è un detto che dice: quando l’offerta è troppo bella per essere vera… probabilmente non lo è. Ecco, in tempi come questi, vale doppiamente. Perché il mondo delle truffe ormai non è più fatto solo di email mal scritte e telefonate sospette. È diventato sofisticato, creativo, digitale. E se non si sta attenti, il rischio di finirci dentro è più vicino di quanto pensiamo.
Negli ultimi mesi, l’Italia è stata bersaglio di un’ondata di raggiri che sembrano usciti dalla sceneggiatura di una serie crime. Dalle finte chiamate di operatori bancari ai messaggi che imitano perfettamente quelli delle Poste, fino alle truffe sentimentali in chat: i metodi cambiano, ma il risultato è sempre lo stesso. Soldi persi, fiducia tradita e il fastidio di sentirsi, in qualche modo, presi in giro.
Una delle più recenti? Il caso del finto curriculum: un uomo si è finto aspirante dipendente di una nota catena di supermercati, presentando referenze false e documenti contraffatti. Era riuscito a farsi assumere, salvo poi scomparire con parte dell’incasso della prima giornata. E tutto era partito da un curriculum brillante, ma completamente inventato. Anche questo è un campanello d’allarme: oggi chiunque può costruirsi una nuova identità, bastano pochi clic.
E quando le truffe iniziano a mescolarsi con l’intelligenza artificiale, il confine tra realtà e finzione diventa ancora più sottile. Voce sintetica, documenti “perfetti”, foto ritoccate: riconoscere l’inganno è sempre più difficile. Eppure, alcune storie riescono ancora a sorprenderci.
Una vacanza da incubo, senza neanche partire
È successo a Catania, dove il titolare di un piccolo b&b si è ritrovato a vivere un incubo in piena regola. Tutto era iniziato come una normale prenotazione: dieci giorni di soggiorno, cliente gentile al telefono, una richiesta un po’ insolita ma apparentemente innocua – lasciare le chiavi in cassaforte con codice. Nulla che faccia suonare campanelli d’allarme.
Il problema? Il cliente non era affatto chi diceva di essere. Prima si è spacciato per un tecnico fiorentino, poi – al momento delle scuse per il bonifico mancante – ha messo in scena una seconda identità, questa volta con la voce alterata grazie a un’app IA. Finto direttore di banca, spiegazioni credibili, tono rassicurante. Ma alla fine del soggiorno, sparito nel nulla.

Il trucco che ha ingannato anche le orecchie
A smascherarlo ci ha pensato la polizia, dopo la denuncia del gestore. L’uomo, un 41enne di Catania, era già noto per precedenti truffe. In passato si era presentato come agente immobiliare, promettendo affari d’oro su case all’asta e riuscendo a farsi versare anche 19 mila euro da un investitore.
Questa volta ha sfruttato ogni mezzo disponibile, compresa l’intelligenza artificiale, per rendere il suo piano ancora più credibile. E il vero errore che molti fanno? Fidarsi di ciò che “sembra” normale. Una voce gentile, un documento apparentemente in regola, una storia ben raccontata. Ma dietro quella prenotazione c’era solo una trappola. E purtroppo, in tanti continuano a cascarci.