“Guadagno più di 100 mila euro”: così ho scoperto il lavoro dei sogni | Non possono farlo tutti: serve questa laurea

Lavoro dei sogni (Canva) - aforismi-citazioni.it
Se sei indeciso su quale lavoro fare da grande, ecco la classifica che ti faciliterà la scelta. Se vi sarai portato, ovviamente.
Negli ultimi anni, la ricchezza mondiale si è concentrata sempre di più nelle mani di una minoranza, accentuando le disuguaglianze economiche, esattamente al livello globale.
I più ricchi, infatti, hanno saputo sfruttare i mercati finanziari, investendo in settori ad alto rendimento come tecnologia, energia e immobiliare, moltiplicando così i propri patrimoni, anche in tempi di crisi.
Le difficoltà economiche, paradossalmente, hanno offerto nuove occasioni di profitto, a chi disponeva di capitali, avendogli permesso – con l’acquisto di aziende in difficoltà, o di beni svalutati – guadagni enormi.
Quindi, mentre la maggior parte della popolazione, affronta l’aumento del costo della vita, l’élite economica continua ad ampliare il proprio potere, alimentando un sistema che sembra favorire sempre e solo chi parte già avvantaggiato.
I redditi più alti, in Italia
L’Osservatorio sulle entrate fiscali 2025, citato anche dal sito open.online, fotografa un divario sempre più marcato, fra le categorie professionali italiane. A guidare la classifica dei redditi, ci son gli sportivi professionisti, con una media annua di 270.070 euro; seguiti dai notai (160.546 euro), e dai farmacisti titolari di farmacia (107.098 euro). Risultati, questi, che riferiti ai redditi dichiarati nel 2024, mettono in evidenza come le professioni più regolamentate e tracciabili, siano anche quelle economicamente più solide e trasparenti.
Analizzando i soli iscritti all’INPS, gli sportivi restano al vertice, seguiti dai sanitari (87.010 euro), e dai giornalisti dipendenti (68.280 euro). Più indietro, invece, figurano piloti e personale di bordo, con circa 40 mila euro annui. La media dei dipendenti statali e privati, si attesta fra i 25 e i 37 mila euro, segno di una distanza economica significativa, rispetto alle categorie elitarie.
Professionisti, e liberi lavoratori
Fra le categorie iscritte alle casse professionali, notai, farmacisti e attuari, superano quindi i 100 mila euro annui; seguiti da commercialisti e medici specialisti. In fondo alla graduatoria, invece, si trovano biologi, psicologi e giornalisti freelance, con redditi i quali, raramente, superano i 20 mila euro annui. Motivo per cui, le differenze interne alle professioni restano, perciò, notevoli.
Per i lavoratori autonomi, soggetti agli indici Isa, spiccano gli intermediari del commercio (67.800 euro), e gli informatici (56.500 euro). Al contrario di molte piccole attività, come bar, pizzerie o lavanderie, le quali si fermano sotto ai 20 mila euro. Facendo sì che il divario fra chi guadagna di più, e chi lotta per arrivare a fine mese, si confermi, quindi, sempre più profondo.