Codice della Strada, la nuova legge fa discutere: devono sparire anche le tendine parasole | In auto ti tocca morire di caldo

Codice della strada, ecco come cambia (Freepik Foto) - www.aforismiecitazioni.it
In un mondo in cui tutto si muove più in fretta, anche il nostro rapporto con l’automobile si è trasformato.
Non è più solo un mezzo di trasporto: è una seconda casa, uno spazio personale, spesso il luogo dove si passa più tempo che al tavolo da pranzo. E proprio come a casa, anche in auto cerchiamo di adattare l’ambiente alle nostre esigenze.
La ricerca di comfort e personalizzazione non si ferma al sedile riscaldato o al sistema audio. Spesso ci spingiamo oltre: piccoli oggetti, accessori, accorgimenti estetici che parlano di noi o rendono il viaggio più sopportabile. In estate, ad esempio, l’obiettivo è uno solo: sopravvivere al caldo torrido.
Ma tra esigenze di benessere e regole della strada, c’è un confine che non sempre è facile da individuare. Perché, in fondo, ciò che per noi è semplice decoro, per la legge può diventare un ostacolo alla sicurezza. E in quel caso, il prezzo da pagare non è solo una multa.
Nelle ultime settimane si è acceso un nuovo dibattito che divide automobilisti, esperti e forze dell’ordine. Ed è proprio qui che le cose si fanno interessanti.
Quando il sole non perdona
Secondo quanto pubblicato da ASTAG (Associazione svizzera dei trasportatori stradali) il 18 settembre 2024, la normativa è chiara: non è più consentito avere tendine parasole, adesivi decorativi o altri oggetti simili né davanti né dietro ai finestrini se riducono il campo visivo o abbassano la trasmissione della luce sotto il 70% (fonte ufficiale). Lo afferma l’art. 71a cpv. 4 dell’OETV (Ordinanza sui requisiti tecnici dei veicoli stradali), già in vigore ma ora al centro di un’intensificazione dei controlli.
Quando si viene beccati al posto di blocco, gli oggetti rimovibili vengono eliminati subito, mentre quelli fissati devono essere tolti entro tre giorni, pena la segnalazione all’autorità competente. La motivazione? Qualsiasi elemento che possa ridurre la visuale, anche se di pochi centimetri, è considerato un rischio concreto in caso d’incidente.
Quando l’estetica costa cara
Ma non si tratta solo di multe o controlli a tappeto. In caso di sinistro, la presenza di oggetti non conformi sul parabrezza o sui vetri laterali può influenzare l’esito delle indagini e pesare sull’attribuzione della colpa. Se la visuale del conducente risulta anche parzialmente ostruita, le conseguenze possono essere gravi non solo sul piano penale, ma anche in termini di assicurazione e responsabilità civile.
Per molti camionisti o genitori alle prese con bambini piccoli, questo rappresenta una vera beffa: quegli accessori che fino a ieri erano una soluzione per affrontare lunghi viaggi o il sole cocente ora rischiano di diventare un problema legale. È una di quelle situazioni in cui la sicurezza collettiva si scontra con il bisogno individuale di praticità, e nessuno sembra avere una risposta che metta d’accordo tutti.