Avviso dell’Agenzia delle Entrate: per ogni lavoratore previsto un assegno da 10 mila euro | Una firma e ti riempiono di soldi

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Agenzia delle Entrate bonus per assunzioni (Depositphotos e Canva foto) - www.aforismicitazioni.it

Un nuovo incentivo punta ad attrarre cervelli in azienda, ma solo pochi possono accedervi: ecco perché c’è tanto interesse.

Un cambiamento spesso si nasconde dietro sigle, commi e articoli che sembrano destinati solo agli addetti ai lavori. Tuttavia, alcune novità normative finiscono per avere un impatto immediato e tangibile anche su chi non mastica leggi ogni giorno. È proprio questo il caso di un recente provvedimento statale che potrebbe trasformarsi in un vantaggio economico concreto per molte aziende italiane.

L’estate ha portato con sé più di semplici temperature alte: dal 1° luglio, infatti, è entrata in vigore una misura che sta facendo parlare imprenditori e consulenti. E non si tratta di un incentivo simbolico: in ballo c’è un assegno che può arrivare fino a 10.000 euro per ogni singolo assunto.

Il dibattito, però, non ruota solo attorno alla cifra. A creare fermento è anche la modalità con cui verrà erogato questo incentivo e la categoria di lavoratori a cui si rivolge.

Un’iniziativa, questa, che appare come un’evoluzione – e forse un superamento – di misure precedenti che non avevano avuto il successo sperato. Per molte aziende, si apre ora una possibilità nuova, ma non priva di condizioni specifiche da rispettare.

Una svolta fiscale per pochi selezionati

Come spiega Money, la misura è stata introdotta con il Decreto Legge 45 del 2025, convertito nella Legge 79 dello stesso anno. Si tratta di un bonus di 10.000 euro, riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, destinato alle imprese che assumono con contratto a tempo indeterminato ricercatori altamente qualificati tra il 1° luglio 2025 e il 31 dicembre 2026. Il provvedimento sostituisce il precedente esonero contributivo, giudicato poco efficace a causa della scarsa entità del contributo previsto.

I lavoratori interessati devono essere in possesso del titolo di dottore di ricerca o aver prestato servizio in università svolgendo attività legate a ricerca, didattica o servizi agli studenti, secondo quanto previsto dagli articoli 22 e 24 della legge 240 del 2010. L’incentivo, che non concorre alla formazione del reddito né alla base imponibile IRAP, può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24 entro il 31 dicembre 2026, ma resta in attesa il decreto attuativo del MUR e del MEF, che dovrà regolare le modalità operative.

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Vantaggi per le aziende che assumono personale (Canva foto) – www.aforismicitazioni.it

I dettagli nascosti dietro la promessa da 10 mila euro

Il titolo dell’iniziativa potrebbe far pensare a un versamento automatico nelle tasche dei lavoratori, ma la realtà è diversa. Il contributo è rivolto esclusivamente alle imprese e, pur essendo consistente, non è un’erogazione diretta ma un credito d’imposta. Inoltre, le condizioni per ottenerlo sono circoscritte a una platea ben definita: non tutti i contratti o le figure accademiche rientrano nei requisiti richiesti.

Un altro aspetto da considerare è che, nonostante la misura sia formalmente attiva, le aziende non possono ancora presentare domanda finché non verrà emanato il decreto attuativo. Questo elemento genera incertezza e rimanda la reale efficacia dell’incentivo a una fase successiva. Fino ad allora, le imprese interessate dovranno attendere e pianificare con attenzione le loro strategie di assunzione.