Tsunami in arrivo: chi vive su queste coste avrà pochi minuti per scappare via | Tutta colpa di un terremoto spaventoso

Illustrazione di uno tsunami (Depositphotos foto) - www.aforismicitazioni.it
Il Mediterraneo non è al riparo dal rischio tsunami e il tempo per fuggire potrebbe essere questione di minuti, ecco cosa dice lo studio.
Per tanto, forse troppo tempo, abbiamo pensato al Mediterraneo come a un mare “tranquillo”. Un luogo sicuro dove andare in vacanza, vivere serenamente vicino alla costa, senza il timore di onde giganti o allarmi improvvisi.
In effetti, chi di noi ha mai pensato che potesse succedere qualcosa di simile a quello che si vede in certe immagini dal Pacifico? Nessuno, o quasi. Eppure—ed è qui che le cose si complicano—le apparenze non sempre raccontano tutta la verità.
Nel tempo, ci siamo preoccupati di tutto: incendi d’estate, alluvioni lampo, frane, perfino dei meduse… ma quasi mai di un maremoto. Le nostre coste sono affollate, vissute, costruite. I lidi, i porticcioli, le case fronte mare. Tutto sembra fatto per un rapporto pacifico con l’acqua. Ma se quella stessa acqua dovesse un giorno trasformarsi in un pericolo? Ecco, forse forse abbiamo dato troppe cose per scontate.
La questione è che il fondale del Mediterraneo non è affatto immobile. Anzi, sotto quella distesa blu si muovono placche, si accumula energia, e—di tanto in tanto—qualcosa scatta. Sotto i nostri piedi, o meglio sotto i nostri mari, succede molto più di quanto si creda. Non è roba da film: è scienza, ed è reale. E no, non è neanche così lontano nel tempo o nello spazio come potremmo pensare.
Ci siamo già passati, e potrebbe riaccadere
Oggi, con nuovi dati alla mano, gli esperti iniziano a parlare chiaro. Niente panico, certo, ma un po’ di attenzione sì. Perché il pericolo, seppur silenzioso, c’è. E stavolta non è una teoria da salotto. È qualcosa che potrebbe davvero accadere e che, se accadesse, ci lascerebbe pochissimo margine di reazione.
In realtà, il Mediterraneo ha già vissuto più di 100 tsunami in un secolo. Eppure quasi nessuno ne parla. Magari perché non erano enormi, oppure perché è successo “altrove”. Ma quei numeri parlano chiaro: il rischio c’è e non è nuovo. La verità è che in molte zone costiere non esistono ancora piani di evacuazione, né sistemi efficaci di allerta rapida. Ci si affida un po’ al caso, o alla speranza che “tanto non succede qui”. Ma dove potrebbe accadere?
Cosa si nasconde nel fondo del mare
Come riporta supereva.it, secondo l’UNESCO, la probabilità che nei prossimi trent’anni un tsunami colpisca il Mediterraneo è concreta. A far paura è in particolare un punto preciso: la faglia di Averroè, nel Mar di Alboran, tra il Sud della Spagna e il Nord Africa. Lì le placche si muovono di lato, e questo movimento—se si “rompe”—può generare un terremoto molto forte. E subito dopo? Un’onda. Un’onda vera.
Il guaio è che i tempi sarebbero strettissimi. Parliamo di 21 minuti, ad esempio, per raggiungere alcune zone costiere dell’Andalusia. Poco più di un’ora se l’epicentro fosse vicino all’Algeria. Ora, immagina tutto questo in agosto, con le spiagge piene, i campeggi, i resort. Anche onde “piccole”, di uno o due metri, possono causare grossi danni. Non servono tsunami da film per fare paura, basta essere impreparati.