Il Governo ti protegge dai curiosi: confermato il BONUS ANTI-VICINI | Te ne liberi per sempre e ti pagano pure

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La sicurezza della propria abitazione è una priorità per molti, ecco cosa ha deciso il Governo in merito a questo.

La sensazione di sicurezza nella propria casa è un diritto fondamentale. Nessuno desidera sentirsi vulnerabile o esposto a rischi, che si tratti di furti, intrusioni indesiderate o semplicemente della mancanza di privacy.

Per questo motivo, sempre più persone cercano soluzioni per rendere la propria abitazione un luogo protetto e riservato. Dal rafforzamento degli accessi all’installazione di sistemi di allarme, gli interventi per la sicurezza domestica sono diventati un investimento importante per molte famiglie.

Consapevole di questa esigenza, il Governo ha introdotto e confermato una serie di agevolazioni fiscali volte a incentivare i cittadini a migliorare la sicurezza delle proprie case. Queste misure non solo rappresentano un aiuto concreto per affrontare i costi degli interventi, ma sono anche un segnale dell’importanza che viene data alla protezione del patrimonio e alla serenità dei cittadini.

Il bonus in questione offre l’opportunità di detrarre dalle tasse una parte delle spese sostenute per implementare sistemi di sicurezza, rendendo più accessibile l’adozione di soluzioni avanzate. Non è solo un incentivo economico, ma un modo per promuovere una cultura della prevenzione e per garantire che ogni cittadino possa sentirsi al sicuro nel proprio spazio personale, senza preoccupazioni.

Bonus Sicurezza 2025: i dettagli dell’agevolazione

Tra le agevolazioni fiscali confermate per l’anno in corso, spicca il Bonus Sicurezza, che offre ai contribuenti la possibilità di detrarre parte delle spese sostenute per migliorare la sicurezza della propria abitazione. Chi può beneficiarne? Il bonus è accessibile a tutti i contribuenti, senza limiti di reddito, che siano proprietari, inquilini o comodatari dell’immobile.

Cosa rientra nel bonus? L’agevolazione riguarda gli interventi finalizzati a prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi, come furti, aggressioni, sequestri di persona o altri reati che ledano diritti giuridicamente protetti. Rientrano, ad esempio, le spese per l’nstallazione di rilevatori (allarmi) di apertura ed effrazione sui serramenti oppure foto e videocamere di sorveglianza. Ancora, per il rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici. Apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline. Cosa non rientra? Non sono ammessi all’agevolazione i contratti stipulati con un istituto di vigilanza.

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Come funziona la detrazione?

È una detrazione fiscale Irpef pari al 36% delle spese sostenute (rispetto al 50% del 2024). Va ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Il tetto massimo di spesa è di 48.000 euro (la metà rispetto al 2024). Non è necessaria una domanda specifica: basta inserire i costi sostenuti fino al 31 dicembre 2025 nella dichiarazione dei redditi. Tutte le spese di acquisto e manodopera devono essere pagate tramite bonifico bancario o postale parlante. È fondamentale conservare tutte le fatture, ricevute fiscali e ricevute dei bonifici per allegarle ai Modelli 730 o Redditi Persone Fisiche.

Nei modelli vanno segnalati anche i dati catastali dell’immobile oggetto degli interventi, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione. Il Bonus Sicurezza può essere cumulato con altre agevolazioni fiscali, come il Bonus Ristrutturazioni e il Bonus Mobili, a patto che tutte le spese siano documentate correttamente.