Una notizia importante per molti liberi professionisti: l’INPS ha annunciato l’apertura di una piattaforma.

Nel panorama del sostegno al reddito, l’INPS continua a introdurre misure volte a supportare diverse categorie di lavoratori e cittadini. In un contesto economico in continua evoluzione, è fondamentale essere aggiornati sulle opportunità disponibili per accedere a contributi che possono fare la differenza.

Per i liberi professionisti, in particolare, la gestione delle fluttuazioni di reddito può rappresentare una sfida. È proprio a loro che si rivolge una specifica indennità, pensata per garantire un supporto economico nei momenti di difficoltà temporanea.

L’annuncio dell’apertura delle domande per il 2025 rappresenta un’occasione importante. Questa indennità, che non è una novità assoluta ma è stata consolidata e resa strutturale, può offrire un respiro significativo a chi ne ha diritto.

Scoprire se si rientra tra i beneficiari è il primo passo per accedere a un sostegno economico che può arrivare a una somma considerevole, erogata direttamente sul conto. È un’opportunità da non perdere per chi rispetta i criteri stabiliti.

ISCRO 2025: Che cos’è e a chi spetta

L’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO) è un sussidio economico destinato ai liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS che si trovano in temporanee difficoltà economiche. Inizialmente istituita in forma sperimentale per il triennio 2021-2023, è stata resa strutturale con la Legge di Bilancio 2024, e le sue istruzioni aggiornate sono state fornite dall’INPS con la circolare n. 84 del 9 ottobre 2024 e il messaggio 1858 del 12 giugno 2025.

L’ISCRO è indirizzata ai soggetti iscritti alla Gestione Separata che esercitano abitualmente attività di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 53 del TUIR, inclusi liberi professionisti, partecipanti a studi associati o società semplici. Per avere diritto all’ISCRO 2025, è necessario rispettare i seguenti requisiti: non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie.

Ed ancora non essere beneficiari dell’Assegno di inclusione. Avere un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente la domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti l’anno precedente la domanda. Aver dichiarato, nell’anno precedente la domanda, un reddito non superiore a 12.000 euro, importo rivalutato annualmente dall’ISTAT. Essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.

Importo, calcolo e modalità di domanda

L’indennità ISCRO è calcolata come il 25% della media dei redditi autonomi dichiarati nei due anni precedenti l’anno antecedente la domanda, su base semestrale. L’importo mensile non può essere inferiore a 250 euro e non può superare 800 euro, importi che saranno adeguati alle variazioni ISTAT annuali. La prestazione è erogata per sei mensilità consecutive, senza accredito di contribuzione figurativa. Questo significa che l’importo massimo totale che si può ricevere è di 4.800 euro (800 euro x 6 mesi).

L’indennità ISCRO concorre alla formazione del reddito e su di essa è applicata una ritenuta d’acconto del 20%, ad eccezione dei beneficiari in regime forfettario. L’indennità è incompatibile con diverse prestazioni previdenziali e assistenziali (come pensioni dirette, NASpI, DIS-COLL, ALAS, Assegno di inclusione), ma è compatibile con l’assegno ordinario di invalidità.